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Riccardo Valentini, il consigliere del dialogo

Riccardo Valentini

Riccardo Valentini

E’ un neofita e lui lo sa. Ma la sua inesperienza (si fa per dire)  in campo amministrativo non lo spaventa. Anzi. E’ pronto per questa nuova avventura con l’entusiasmo di un ragazzino e la competenza di chi si è fatto valere nel suo campo addirittura a livello mondiale. Riccardo Valentini, consigliere regionale eletto nel listino di Nicola Zingaretti, ha le idee chiare su come affrontare questo suo nuovo ruolo nel migliore dei modi. E, in vista della prima riunione del consiglio regionale in programma lunedì, ribadisce quale sarà il suo impegno prioritario: “Aprire una centrale di ascolto e confronto diretto coi cittadini. Sto studiando mezzi innovativi per arrivare a contatto con più viterbesi possibile”, spiega pensando a un utilizzo dei social network come linea diretta per ricevere domande e dare risposte. Come quelle che si aspettano i pendolari della Fr3: “Non si può continuare – ammonisce Valentini – con lo scaricabarile. Se la Regione è debitrice dovrà sanare gli arretrati. Ma le Ferrovie non possono disconoscere il contratto di servizio, spesso non rispettato in tema di puntualità, numero delle corse, condizioni di viaggio”.

Dopo la rivoluzione degli orari sulla Viterbo-Roma, partita il 10 marzo e già al centro di mille polemiche con tanto di occupazione dei binari nei giorni scorsi, il premio Nobel risponde alle Fs che si sono difese addossando ogni responsabilità alla Regione: “Se non ci pagano, poco possiamo…”, avevano detto dall’azienda. E invece no, per Valentini basta fare lo scarica barile: “I ritardi nei pagamenti vanno sanati, è fuor di dubbio. Ma – afferma – la prima mossa da fare è rispettare le regole scritte nel contratto con la Regione. E non mi risulta lo facciano”. Insomma: “Ferrovie dello Stato inizi col rispettare il contratto di servizio. Altrimenti ci sono le sanzioni”.

Valentini interviene anche sull’ultimo caos sanitario esploso nel Viterbese: quello delle ambulanze delle Croce rossa italiana tagliate fuori dalla trattativa privata dell’Ares 118. “Non si capisce perché – si chiede – non sia stato possibile rinegoziare l’appalto. La prima cosa da fare è vederci chiaro. Anche perché i costi nel capitolato sono molto più alti rispetto a quelli delle passate gestioni della Cri. Se ci fossero ancora gli estremi per bloccarlo, dovremmo intervenire”.

Infine, la ricetta per ridare speranza ai giovani, passando per Bruxelles. “Vorrei mettere in piedi – annuncia il consigliere – una squadra di giovani per la formulazione di progetti europei, che parli coi sindaci e gli enti locali al fine di aiutarli ad attingere ai fondi dell’Ue. Abbiamo già iniziato a lavorare per il bando Life che scade a luglio, è il primo segnale per portare la mia esperienza sul territorio”. Nei forzieri dell’Ue ci sono milioni di euro pronti per essere assegnati agli Stati che fanno progettazione e che nessuno lavora per ottenere.

“Dobbiamo cercare di attivare velocemente – aggiunge Valentini – tutti i fondi europei di coesione sociale che sono bloccati o non spesi”. Due sono i livelli su cui agire: la formazione e i fondi per le start-up. “Quando – continua – si ha a che fare con un’economia globalizzata bisogna aumentare la competitività dei nostri giovani, pensando ad esempio a sviluppare settori come il commercio elettronico. Dobbiamo poi favorire la nascita di nuove imprese, sbloccando fondi nei primi 100 giorni di governo per creare start-up. Ci sono – conclude -50 milioni di euro per le imprese varati da Sviluppo Lazio sotto l’era Polverini ma per accedere a questi fondi devi avere un’impresa con capitale sociale molto alto, cioè devi essere ricco di famiglia. Sono parametri assurdi, non per i giovani. Impugneremo la determina e la cambieremo. E’ un grosso impegno che mi prendo”.

Bene professore. Questa è l’ora di passare dalla teoria alla pratica. Che non sempre è un’operazione facile.

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23   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Consigliere del dialogo, addirittura! Abbassa la testa, sei e sarai solo un alzamano e uno spungibottoni tra tanti.

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