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Centrosinistra, primarie tra sospetti e veleni

2013 michelini serra valeri (29)Per il centrosinistra oggi è il giorno delle primarie. Che, inutile negarlo, non si svolgono in un clima di gioiosa serenità – come dovrebbe essere – ma all’interno di un’atmosfera di sospetti e veleni, alimentati anche da chi ha tutto l’interesse (per motivi che sarebbe interessante capire fino in fondo) a far saltare il banco.

In questa atmosfera dunque, si andrà ai gazebo e si può prevedere anche un’affluenza record, perché stavolta le truppe cammellate non saranno di un unico segno, ma quanto mai variegate. Le primarie aperte infatti, potrebbero anche rivelarsi un’arma a doppio taglio, soprattutto se prenderanno corpo i boatos di questi ultimi giorni, secondo cui il centrodestra sarebbe pronto a mandare ai gazebo propri elettori a votare Francesco Serra, ritenuto (a torto o a ragione) meno concorrenziale rispetto a Leonardo Michelini in quella che sarà la partita vera di fine maggio.

Detto che sarà interessante sapere anche quanti voti prenderà la frizzante Raffaella Valeri, che rappresenta una sinistra a Viterbo da sempre minoritaria, la battaglia vera oggi si combatterà appunto tra Serra e Michelini, l’unico in grado di competere con Giulio Marini ad armi pari, in una città dove il centrodestra è stato sempre vincente. E forse non è un caso che proprio nei confronti dell’ex presidente di Coldiretti sia stata orchestrata una campagna denigratoria, cominciata dal giorno in cui il personaggio ha deciso di gettarsi nell’agone, facendolo apparire come la testa di legno dei grandi manovratori. Un apprezzamento che per un uomo di 62 anni, imprenditore di successo e presidente per tre lunghi lustri di una delle associazioni di categoria più attive del capoluogo, è offensivo oltre che ridicolo.

Comunque sia, ognuno è libero di pensarla come vuole e stasera si saprà come il centrosinistra si presenterà ai nastri di partenza. Un risultato sicuramente atteso dai simpatizzanti, ma anche dagli esponenti degli altri schieramenti, pronti a cambiare tattica a seconda di chi sarà il vincente.

Piuttosto, c’è un altro fattore che andrà valutato nelle prossime settimane. E cioè quanto i due perdenti appoggeranno poi il candidato che avrà ottenuto più voti. Oppure se decideranno di disinteressarsi alla battaglia finale. Certo è che il Pd viterbese appare oggi tutt’altro che un partito granitico. E se le logiche di corrente si faranno sentire, vincere proprio quella battaglia finale sarà complicato.

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316   Commenti

  1. PIETRO PACELLI ha detto:

    E’ vero; oggi il PD viterbese non appare e, in effetti, non è granitico; ma questo potrebbe costituire un vantaggio competitivo per le sfide che lo attendono; a partire dalle prossime elezioni comunali; a volte, infatti, è un bene assecondare la natura (non solo geologica) di un territorio; come noto, da noi le pietre principali, il peperino e il tufo, hanno una composizione più flessibile che meglio si addice ai Viterbesi; hai visto mai? forse questa volta ce la possiamo fare; ma bisogna fare in modo che la flessibilità, utile per la ricerca del consenso, sia gestita, nella fase imminente dell’organizzazione della campagna elettorale, attraverso una organizzazione e una strategia chiara e determinata, anche se non proprio granitica.

  2. Giorgio Molino ha detto:

    La balla messa in giro dai soliti prezzolati di un Serra appoggiato dalle truppe rotellizzate del centrodestra è una (Peppe) Bucia (Fioroni) con le gambe corte.

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