28032024Headline:

Filippo Rossi? E’ il re dei paraculi

Filippo Rossi

Filippo Rossi

Filippo Rossi? Il re dei paraculi. O dei parafieni, se preferite. Comunque sia, uno che l’arte della politica (quella dove si sguazza o si inciucia, a seconda delle convenienze) la conosce a menadito. Del resto il suo curriculum vitae parla da solo, avendo frequentato ambienti di tutto rispetto come la segreteria di Scajola (quello che compra case a sua insaputa), o quella di Fini (in quel caso l’immobiliarista è il cognato, “Elisabetto” per i viterbesi), per non parlare di Casapound, dove evidentemente non ha lasciato un buon ricordo, visto che lo hanno preso a cazzotti.

Bene. Detto ciò Filippo Rossi a Viterbo ha deciso di fare il verginello, come se fosse sceso ieri l’altro da Marte. Lui è nuovo, non è compromesso con la politica vecchio stile (perché non ne ha mai fatto parte) e adesso si permette pure di dettare agli altri cosa devono fare. L’ultima, in ordine cronologico, riguarda i renziani viterbesi (ovverosia Francesco Serra) con i quali il nostro è prodigo di consigli (ovviamente disinteressati). “Se i renziani – dice Filippo nostro, gajardo e tosto – rimarranno ad appoggiare un candidato in realtà di centrodestra (Leonardo Michelini, ndr), voluto dalla triade, sarà fuga e sarà rivolta, nel tentativo di votare qualcuno che segni il passo del cambiamento”.

A questo punto a Filippo Rossi vanno rivolte alcune domande: lui viene per caso da Rifondazione Comunista? Perché adesso sputa nel piatto (il centrodestra, appunto) dove ha mangiato per anni e anni? Vista la scuola (politica) che ha finora frequentato, pensa di interpretare solo lui in persona personalmente quel cambiamento che – secondo lui – chiedono i viterbesi?

Perdoni, il buon Filippo da Trieste, come lo chiama pedissequamente qualche suo fan. Ma questa sua esternazione assomiglia tanto a una delle tante orazioni ciceroniane che, come tutti sanno, era solo ed esclusivamente pro domo sua.

Se Filippo Rossi vuol fare il sindaco pensi a trovare quei consensi che gli servono in maniera pulita, senza giochetti di bassa lega e soprattutto senza mettere il naso nelle altre parrocchie. Giacché Francesco Serra è persona intelligente e saprà prendere le sue decisioni con la sua testa. Qualunque esse siano.

Su Michelini poi, che da Rossi viene dipinto come il peggio di tutti i mali, una riflessione e una domanda: l’ex presidente della Coldiretti fa l’imprenditore, ha un’azienda avviatissima, vive del suo (e anche bene) e ha deciso di candidarsi a sindaco per cambiare Viterbo. Lei, caro Rossi, come vive? Ce lo faccia sapere. Grazie.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

17   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Caro Sassi, perché non chiede allo sproloquiante Filippo Rossi da Trieste di mostrare, in virtù di quella trasparenza di cui il nostro eroe tanto si riempe la bocca, i bilanci (entrate, uscite, spese varie, eccetera, eccetera) di Caffeina dalla prima edizione fino all’ultima?

  2. Luigi Tozzi ha detto:

    Ora si mette pure a fare il martire dell’arsenico, quando ben altri movimenti politici hanno in questi anni sollevato il problema e chiesto provvedimenti, tra questi M5S e SEL

  3. Giorgio Molino ha detto:

    Philip Red from Trieste, non avendo idee sue, le ruba tranquillamente agli altri. Un po’ come il suo maestro e ex datore di lavoro Gianfry Fini, prima fascista, poi liberaldemocratico e infine neocentrista.

  4. Stefano Mecorio ha detto:

    Vive di volontari e di volontariato!
    Quelli di Caffeina durante l’anno gli puliscono casa, gli fanno la spesa, gli pagano le bollette…

  5. max 1959 ha detto:

    Come chiede il signor Molino sarebbe ora che i gestori dei vari festival viterbesi sui loro siti rendano pubblici i bilanci visto che da Tusciaopera festival a Tuscia in jazz cosi come civitafestival ottengono fior di finanziamenti dagli enti pubblici anche se poi i vari direttori non sono candidati alle elezioni oppure questi sono esentati ? qualcuno di questi è solito fare grandi lodi ai politici locali di turno

  6. Giorgio Molino ha detto:

    Giustissimo: chi usufruisce di finanziamenti pubblici, ovvero del danaro che esce dalle tasche dei cittadini tutti e non certo da quelle personali degli amministratori pubblici, è sacrosanto che rendiconti, voce per voce, le entrate e le uscite. Particolarmente interessante sarebbe finalmente sapere a spese di chi hanno soggiornato negli USA gli ospiti (the big but stinky journalist & Co. in testa) del celeberrimo maestro Stefano Vignati. Tanto più che leggo che l’assessore (immaginario) alla cultura di Filippo Rossi da Trieste, che si distinse nell’accanita apologia del viaggio vacanza di Vignati e compagnia scroccante (guarda caso) proprio sul sito imperiale di the big but stinky journalist, propone ulteriori fantasmagorici festival da far svolgere a Villa Lante.

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da