23042024Headline:

La domenica del villaggio

I tifosi della Viterbese

I tifosi della Viterbese

Ore 8.30, rassegna stampa. E’ scattata l’ora legale: panico tra i dirigenti della Viterbese. *

Ore 11. Si annunciano oltre duecento partecipanti al Contest etrusco (complimenti per il nome) di braccio di ferro. Gli organizzatori avvertono che gli spinaci saranno considerati sostanza dopante.

Ore 11.01. La madrina della manifestazione sarà una certa Olivia.

Ore 13. Quattro viterbesi sono stati nominati osservatori arbitrali. Avranno il compito di osservare tutte le cazzate che fanno i loro colleghi.

Ore 16.30. Svelato un curioso retroscena sull’incontro tra il sindaco Marini e alcuni monaci tibetani, l’altro giorno in Comune. Sarebbero loro i nuovi proprietari della Viterbese.

Ore 16.31. Il sindaco conferma: “A questo punto non ci è rimasto che pregare”.

Ore 17. Anche il Rugby Viterbo è in crisi economica: hanno speso tutto in birra.

Ore 19. Dopo la trattativa con il generale Coletta, un altro possibile acquirente per la Viterbese: il Feldmaresciallo Rommel.

Ore 20. La prossima edizione della Parigi-Dakar non si disputerà sulle strade della Tuscia: “Ci dispiace – fanno sapere dall’organizzazione – ma le vostre buche sono esagerate persino per noi”.

Ore 20.01. Però la voragine di piazza del Gesù si candida ad ospitare i mondiali di tuffi.

Ore 21. Anche l’ex sindaco Gabbianelli ha fatto gli auguri a Francesco Totti per i vent’anni dal suo esordio in serie A: “Grazie capitano per tutte le gioie che ci hai dato”, ha scritto Gabbianelli su Facebook. Pronta la risposta del Pupone: “Mai quanta gioia hai dato tu ai viterbesi quando ti sei dimesso”. Polemiche.

La perla. “Prova questo lancio in avanti il Lanciotto”. “Sta uscendo il numero otto del Lanciotto”. (I meravigliosi giochi – o gioghi – di parole di Claudio Petricca, Diretta sport di Radioverde)

La stella della settimana. I tifosi della Viterbese. Che hanno organizzato una colletta per sostenere le spese della squadra per le prossime trasferte. Che si sono offerti per ospitare i giocatori a rischio sfratto. Che hanno esposto striscioni e sostenuto la squadra dalla curva e dalla tribuna. Che si sono dimostrati molto più maturi di qualche bambinone seduto dietro la scrivania in società. E tanto di cappello.

(* battuta presa in prestito da un indimenticabile titolo del settimanale Cuore)

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