Il tour della compassione e dell’armonia ha fatto tappa anche a palazzo dei Priori, dove venerdì mattina il sindaco Giulio Marini ha ricevuto una delegazione di monaci tibetani del monastero indiano di Sera Jhe.
“E’ con estremo piacere che per il secondo anno consecutivo do il benvenuto ai nostri amici monaci tibetani” ha sottolineato Marini durante l’incontro nella sala del consiglio. Non è mancata la benedizione da parte dei monaci alla città di Viterbo, cui ha fatto seguito la consegna del leone di Viterbo agli ospiti del Tibet da parte del primo cittadino. Il simbolo viterbese verrà custodito in India ed esposto all’interno del monastero di Sera Jhe.
Non è dato sapere però, se Marini abbia chiesto ai monaci anche una benedizione particolare per la sua prossima candidatura a sindaco, né se sia stato sollecitato un intervento compassionevole, presso il governo indiano, per i due marò che il governo italiano ha ritenuto opportuno rispedire in India.
Nel pomeriggio comunque, i monaci tibetani sono stati protagonisti al Teatro Tenda, in piazza Unità d’Italia, per uno spettacolo di danze, canti e musiche della tradizione buddista tibetana. L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune e il contributo dell’associazione Ram Dass, era dedicato anche alla raccolta di fondi per la costruzione di aule di studio e dibattito nel Monastero di Sera Jhe.
Per applaudire i monaci tibetani, l’ex autista di Perugi s’è spellato le mani.