Un premio al coraggio per Giorgio Graziotti. Lo studente dell’università della Tuscia il 10 maggio riceverà a Firenze un riconoscimento speciale in occasione del Festival d’Europa. Perché? Perché è riuscito a superare le sue difficoltà fisiche, facendone anzi un punto di forza. “Il coraggio – spiega Saverio Senni, docente di Economia e politica dello sviluppo rurale del dipartimento di Scienze e tecnologie per l’agricoltura, le foreste, la natura e l’energia (Dafne) – di un ragazzo disabile che ha voluto sconfiggere la sua condizione dimostrando che la volontà di fare è superiore a qualunque impedimento. Ha partecipato infatti, nell’ambito del programma Erasmus, ad un periodo di sei mesi di studio all’estero per completare il suo percorso universitario”.
“Laureato in Scienze della comunicazione – prosegue Senni, nella sua qualità di delegato del rettore alla disabilità – Giorgio Graziotti ha esposto la sua esperienza sul mensile “Superabile Magazine” e in questo modo è balzato all’attenzione degli organizzatori della manifestazione fiorentina. Sono stati soprattutto il suo coraggio e la sua voglia di arrivare al traguardo a far cadere la scelta su di lui”. Al rettorato di Santa Maria in Gradi il riconoscimento assegnato a Graziotti viene considerato una sorta di premio allo stesso ateneo. Sia per quanto riguarda la presa in carico e la particolare attenzione che viene riservata agli studenti disabili, sia per il successo delle iniziative legate al programma dell’Ue Erasmus, presidiato dell’ufficio Mobilità le cui attività afferiscono al delegato del rettore per gli Affari internazionali Stefano Grego.
“Quella di Graziotti è una esperienza straordinaria – dice Greco, docente di Chimica del suolo al Dafne – che per la prima volta si è concretizzata all’Università della Tuscia e una delle pochissime del genere in Europa”. L’iniziativa è stata organizzata dal ministero dell’Istruzione, da quello del Lavoro, da Lifelong Learning Programme (Lpp), dall’Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa (Indire) e dall’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol).