28032024Headline:

I dieci comandamenti di Unindustria

Domenico Merlani (Unindustria)

Domenico Merlani (Unindustria)

Ok, i soldi non ci sono. E quando ci sono, vengono sottoposti a stringenti vincoli di spesa. Fin qui, nulla di nuovo. Il punto, semmai, è un altro: le poche risorse disponibili vanno fatte fruttare per il bene della comunità intera. E’ quello che ci si aspetta da una amministrazione efficiente. Unindustria lancia il decalogo del buon governo della città. E lo fa in un modo non usuale: l’acquisto di una pagina sui quotidiani. Segnale che i rappresentanti degli imprenditori pretendono che la prossima amministrazione agisca e che lo faccia da subito.

Il documento che l’associazione ha redatto serve a indicare la strada da seguire, chiunque sia il prossimo inquilino di Palazzo dei Priori. “Alla nuova amministrazione – spiega il presidente Domenico Merlani – chiediamo una visione di lungo termine capace di tracciare non solo le cose da fare ma come farle”. Perché le sfide che attendono Viterbo sono condivise un po’ da tutte le parti politiche, il punto è come portare a casa i risultati. Innanzitutto, per Unindustria serve la concertazione, che però non rimanda solo uno slogan vuoto dietro a cui ripararsi e o un drappello da sventolare per distogliere dal mancato obiettivo. “Chiediamo un ampio coinvolgimento e una forte interazione tra i diversi attori sociali”.

Eccoli, allora, i dieci comandamenti di Unidustria:

  • Infrastrutture: completare      le opere avviate e promuovere un ulteriore alleggerimento dei vincoli del      Patto di bilancio sugli investimenti;
  • Trasporti e mobilità:      ridurre la congestione del traffico urbano migliorando le condizioni di      circolazione e sicurezza, puntando sul trasporto pubblico;
  • Logistica urbana: la  sostenibilità ambientale deve andare di pari passo coi modelli di business  degli operatori del trasporto, della logistica e del commercio;
  • Ambiente e riqualificazione urbana: occorre partire dalla manutenzione dell’esistente. Il che vuol dire recupero delle aree produttive (a partire dal Poggino) e      recupero del decoro urbano;
  • Infrastrutture digitali: le infrastrutture in larga e larghissima banda sono il fattore imprescindibile dello sviluppo di servizi e piattaforme digitali;
  • Smart city: applicare a Viterbo il modello delle “città intelligenti” al fine di integrare le      città tramite servizi di pubblica utilità e mobilità sostenibile;
  • Agenda digitale e semplificazione: digitalizzare e semplificare la macchina comunale, sfruttando il know how del sistema Confindustria;
  • Sba e contratti pubblici: applicare il cosiddetto Small business act, ovvero attuare la      semplificazione normativa per le piccole e medie imprese, nonché istituire l’osservatorio comunale sugli appalti;
  • Servizi pubblici e liberalizzazioni: liberalizzazione de servizi pubblici locali e rivisitazione delle società partecipate;
  • Cultura, turismo, entertainment: lo slogan è cultura della tutela. Il patrimonio di Viterbo  va salvaguardato col contributo di enti pubblici, privati e società civile.

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