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L’Unitus si espande e arriva in Egitto

Stefano Grego

Stefano Grego

Da un lato, il progetto per la ricostruzione del Museo greco-romano di Alessandria. Dall’altro, una proposta per la tutela e la valorizzazione dei siti archeologici di Medinet Madi e Saqqara. Sono questi i principali capisaldi dell’accordo sottoscritto al Cairo da Stefano Grego, responsabile delle relazioni internazionali dell’Università della Tuscia. e da Mohamed Ibrahim Ali, ministro delle Antichità della Repubblica Araba Egiziana.

“Nello specifico – spiega Grego – l’accordo prevede il supporto scientifico e tecnologico del nostro ateneo, sia per quanto riguarda la  progettazione architettonica, sia per quella museologica e museografica, nonché la definizione di un project financing finalizzati all’avvio delle procedure per la richiesta di un finanziamento dell’opera tramite i fondi della cooperazione internazionale. L’accordo prevede inoltre il supporto alla promozione di un secondo progetto di valorizzazione dei parchi archeologici di Medine Madi  e di Saqqara”.

Hanno accompagnato Grego nella missione egiziana, Stefano De Angeli, docente di Archeologia classica; Antonio Giammarusti, esperto di restauro architettonico e progettazione museografica e collaboratore per il disegno architettonico della Missione archeologica della Tuscia presso l’Oasi di Farafra; Roberto Buongarzone, docente di Egittologia.

“Il museo greco-romano di Alessandria, chiuso nel 2005 per essere ristrutturato – spiega Stefano De Angeli, chiamato a coordinare il complesso delle attività –  è stato sempre diretto da esperti italiani dalla sua fondazione (1892) fino agli anni cinquanta del Novecento,  quando la gestione passò agli egiziani a seguito della nazionalizzazione voluta da Nasser. Fino a quella data gli italiani arricchirono il museo greco-romano di Alessandria di oltre 4.000 preziosi reperti archeologici frutto soprattutto degli scavi ad Alessandria, nel delta del Nilo e del Fayoum”.

Ancora Grego dà voce alla soddisfazione dell’ateneo. “Oltre a confermare le nostre forti capacità el campo delle relazioni internazionali – afferma il cattedratico – ed in particolare nel settore dei Beni Culturali, mettendo al servizio di altri paesi le proprie competenze umanistiche e scientifiche, per il tramite del suo dipartimento di Scienze dei Beni Culturali, la firma di questo importante accordo consentirà anche di rafforzare la presenza dell’Ateneo in Egitto e di rendere quest’ultimo tra i più importanti protagonisti internazionali coinvolti in attività di restauro e valorizzazione dei beni culturali egiziani”.

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21   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Per favore, per pietà, per cortesia, portate in Egitto anche il faraone Filippokanen Rossibaubau da Trieste!

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