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Giulio Marini: “Zingaretti? Chi l’ha visto?”

Manifesto Zingartetti“Ci voleva la campagna elettorale per far venire Zingaretti a Viterbo”, dice Giulio Marini. E non è neanche una battuta. La notizia che il presidente della Regione sarà oggi a Viterbo per stringere un patto – o qualcosa del genere – col candidato sindaco del centrosinistra Leonardo Michelini, ha fornito un formidabile assist al primo cittadino uscente e ricandidato. E va bene che in campagna elettorale è tutto permesso, come in guerra, in amore e nelle partite di biliardino, ma stavolta Marini ha gioco facile, deve solo appoggiare la palla in rete. “Mi fa molto piacere  che il presidente mostri così tanto interesse per Viterbo, anche se questo interesse è ispirato solo da logiche elettorali. Anche perché da quando è stato eletto (fine febbraio, ndr) non c’è stato modo di vederlo in città…”.

E già. Non si hanno tracce del fratello del commissario Montalbano nella città dei Papi, neanche per una nuova affascinante indagine, neanche per un pranzetto in provincia (dove, per i romani, se magna bbbenne da sempre), neanche per una misera inaugurazione, che di solito non si nega a nessuno. Dice: ma Zingaretti è stato eletto da poco e alla Pisana ha dovuto affrontare mille impegni, fare la giunta, le commissioni, sistemare quello che c’era da sistemare dopo la gestione Polverini, e cose così. Va bene, ma Viterbo è sempre un capoluogo della sua regione, ad appena ottanta chilometri da Roma, che pure ha contribuito all’elezione del presidente con un bel pacco di voti. Coincidenza sospetta: l’ultima volta che Zingaretti venne qui fu ad inizio febbraio, periodo di campagna elettorale (la sua). Sembrano lontani i tempi in cui la Polverini, Storace e persino il povero Marrazzo arrivavano, parlavano, benedicevano, mangiavano una cosa e se ne tornavano a Roma. Qui erano di casa, anche se non sempre la familiarità si tramutava in azioni utili per il territorio.

“E dire che di problemi di cui parlare con Zingaretti ce ne sarebbero a iosa – dice Marini – prima di tutto quello dell’arsenico, che dovrebbe essere proprio di competenza del Governatore”. Già: invece, anche nei primi giorni dello scandalo delle acque avvelenate, quando la Tuscia riempiva i telegiornali e i giornali nazionali, Zingaretti non c’è mica visto. In compenso i Comuni – e i sindaci – si sono beccati gli insulti dal popolo arrabbiato e sono dovuti correre ai ripari costruendo dearsenificatori qua e là.

Marini vorrebbe anche sapere “i programmi di sviluppo che il presidente ha individuato per la nostra città. Anzi, spero che trovi il tempo per passare in Comune per parlarne, e anche per rispetto dei reciproci ruoli istituzionali. Lo aspetto”. Citofonare in via Ascenzi, sul campanello c’è scritto Marini.

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19   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Casta non mangia casta. Magna, magna, insomma.

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