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Caffeina, un’edizione ricca come non mai

Lo spazio di Ponte del Paradosso

Lo spazio di Ponte del Paradosso

Fuori, pioggia che scorre (“Scusateci, per la pioggia”, dice Andrea Baffo come se dipendesse da lui chiudere i rubinetti). Dentro, dentro la conferenza stampa di presentazione di Caffeina 2013,  misticanza e mal di testa.

Misticanza culturale, perché il programma della settima edizione che prende il via oggi, è ricco e assortito come non mai, ma misticanza anche perché i protagonisti finiscono per sedersi tra i banchi della sala consiliare di palazzo dei Priori, mischiandosi tra i giornalisti, i politici, gli sponsor e gli imprenditori. Ne viene fuori, appunto, un gran mal di testa, che raggiunge fitte preoccupanti quando lo stesso Baffo, direttore della fondazione Caffeina, si mette a snocciolare eventi e date, locazioni e ospiti, patrocini e collaboratori. Raffiche micidiali, che vi risparmiamo, rimandandovi al programma completo, in formato digitale oppure cartaceo, un malloppone che nel corso degli anni assomiglia sempre di più ad un vecchio elenco telefonico. Meglio così, per gli organizzatori che sono riusciti a trasformare il piccolo festival di provincia degli esordi in un monumentale apparato che, da oggi fino al 7 luglio, arricchirà le serate dei viterbesi e dei turisti. Il tutto, naturalmente, sempre all’insegna della cultura, declinata in ogni suo aspetto e in ogni sua versione, arricchita da collaborazioni e partnership, incastonata nei luoghi ameni del centro storico. Tanta roba, insomma, forse troppa.

Mentre la pioggia batte, Baffo introduce, i cronisti scrivono e i politici annuiscono, va anche detto che questa è la prima edizione in cui Caffeina muta la forma, anche se non la sostanza. Dallo scorso inverno, infatti, si è trasformata in fondazione, entrando in una dimensione particolare: “Crescendo anche come organizzazione, con l’obbligo di presentare bilanci, di rapportarsi col ministero, eccetera eccetera”, dice il direttore Baffo. E il presidente della fondazione stessa, Michele Pepponi, fa notare come “Filippo Rossi e Baffo, sette anni fa, ebbero l’idea, crearono questo format e lo fecero crescere. Avrebbero potuto tenerselo per loro, invece lo hanno voluto donare alla collettività attraverso la fondazione: un modo per farlo crescere ancora di più, per farlo vivere alla città con il contributo della città”. Filippo Rossi, seduto laggiù, sui banchi della maggioranza, ha preso la carica di direttore artistico e se ne sta in disparte, forse perché reduce dalla giornata impegnativa che lo ha visto anche eletto a presidente del consiglio comunale.

Leonardo Michelini e Michele Pepponi

Leonardo Michelini e Michele Pepponi

E visto che da grandi poteri derivano sempre grandi responsabilità, come diceva lo zio Ben a Peter Parker, qui si sta sempre molto attenti alla forma. Evitando accuratamente di far passare Caffeina come il Grande Fratello, o l’unico fratello, della cultura viterbese, e risolvendo in utero le prevedibili polemiche e strumentalizzazioni.

L’assessore – alla cultura, appunto – Giacomo Barelli: “Voglio essere preciso: questa è una delle tante iniziative culturali che ci sono a Viterbo. Quest’anno come non mai Caffeina è riuscita a mettere in sinergia tante realtà che operano in questo settore a livello locale e nazionale. Come cittadino sono orgoglioso di aver visto e di vedere tante personalità ospiti della mia città”. Il sindaco Michelini: “Viterbo è diventata già da qualche anno un contenitore per tante iniziative culturali. Perché questa città ha tutti i numeri per svolgere questo ruolo, a livello extraregionale e forse anche internazionale. Adesso non resta che far crescere il contenitore, curandone l’aspetto e facendola uscire dall’abbandono culturale e intellettuale in cui versa per tanti, troppi mesi all’anno. Noi ci crediamo. Perché la cultura serve a Caffeina, d’accordo, ma serve anche a tutti gli altri, a partire dai giovani, che un domani ne potrebbero anche fare un lavoro”. E infatti, di giovani coinvolti in Caffeina, in tutti i ruoli e spesso come volontari, ce ne sono a frotte, tanto che qualche richiesta giunta in extremis è stata dovuta rispedire al mittente, cordialmente s’intende.

Si passa a citare gli eventi di spicco. A partire dalle due serate dedicate “in esclusiva” al premio Strega. Se ne occupa lo scrittore – e finalista dello Strega stesso qualche anno fa – Giorgio Nisini. Si terranno il 2 e il 5 luglio. Poi le partnership con il Tuscia film fest e il Jazz up. Il festival nel festival rappresentato da Senza Caffeina, per i più piccoli e le famiglie. L’alleanza strategica con Slow food, perché la cultura andrà pure bene, ma a stomaco vuoto proprio no. La pace fatta con Pianoscarano e la sua gente dopo i casini dell’anno scorso. Il Music fest, concerti tutte le sere a porta Fiorita. I grandi processi celebrati dall’ordine degli avvocati. L’inaugurazione vera e propria di oggi in sala Regia, alle 18.30, con il sottosegretario Borletti Buitoni. Le due paginone dedicate da La Repubblica, edizione romana, di ieri.  Il biglietto unico, come uno ski pass, che al costo di 3 euro al giorno ti fa assistere a quattro eventi (gli altri 36 quotidiani sono gratis). La chiusura del centro storico. E tanto altro, al punto che si esce un po’ storditi, alla caccia disperata di un Moment, di quelli buoni.

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13   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Barelli e Baffo: i fratelli De Rege del voltagabbana abituale Filippo Rossi da Trieste. Venite avanti, cretini!

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