In merito allo sfratto di don Pierantonio Fanella dal convento di Ronciglione, L’avvocato Luigi Greco, legale della Provincia romana dei frati minori cappuccini, specifica la sua versione dei fatti. Innanzitutto, “nell’anno 2004 il Tribunale supremo della segnatura apostolica, con pronuncia del 10 novembre, passata in giudicato, dismetteva dall’ordine il signor Pierantonio Fanella, con la conseguente mancata legittimazione a occupare il convento e a officiare le celebrazioni religiose”. Insomma, sarebbe stato cacciato e non dimesso di sua spontanea volontà. In seguito, nel 2007 il Tribunale civile di Viterbo ha dichiarato “l’occupazione sine titulo, disponendo l’immediato rilascio dell’immobile”. Poi, nel 2008 la Corte d’appello di Roma ha respinto il ricorso e confermato integralmente la sentenza di primo grado. “La Provincia romana dei frati minori cappuccini, non trovandosi più nelle condizioni di garantire il servizio destinato alla evangelizzazione e alla vita di fede della comunità di Ronciglione – continua l’avvocato – ha ritenuto di far proseguire dette finalità alla curia vescovile. In tale contesto, l’azione esecutiva è stata promossa da quest’ultima, in forza dei poterei rappresentativi. Pertanto, le determinazioni della mia rappresentata tendono a garantire il perseguimento di finalità religiose e sociali e la conservazione dell’immobile”.
Risponde la redazione di Viterbopost: Va bene che anche gli avvocati devono guadagnarsi la giornata, ma tra la lettera di precisazione, inviata in pompa magna, e l’articolo uscito lo scorso 5 giugno si può dire che non ci sono differenze sostanziali, ma soltanto alcune sfumature. Comunque sia, al di là della legittimità dello sfratto (che nessuno si è mai sognato di contestare, visto che esiste una sentenza del Tribunale di Viterbo) la notizia ha avuto rilievo su tutti i media viterbesi per il fatto che molte persone a Ronciglione si sono schierate dalla parte di don Fanella (e neanche questo è contestabile). Poi, dovremmo anche dire che soprattutto i religiosi dovrebbero avere insita nel loro cuore la carità umana. Quella che Gesù ha predicato e che è scritta a chiare note nei Vangeli. Ma qui entreremmo in un discorso che non è giuridico, e quindi non da avvocati.
ma questi della Provincia Romana dei frati ed il Vescovo sanno cos’è la carità cristiana?