28032024Headline:

Michelini mostra subito gli attributi

Filippo Rossi e Leonardo Michelini

Filippo Rossi e Leonardo Michelini

C’era qualcosa di nuovo ieri nell’aria, ma niente a che vedere con l’aquilone di Giovanni Pascoli. C’era qualcosa di nuovo  nella sala d’Ercole di palazzo dei Priori. A cominciare dal numero di donne presenti tra i banchi: ben tredici, nove tra i consiglieri e quattro tra gli assessori. C’era qualcosa di nuovo nel vedere un consiglio comunale con tanti giovani e pieno di entusiasmo. Infine c’era qualcosa di nuovo nell’ascoltare un sindaco che, nel suo esordio ufficiale, ha dimostrato ancora una volta di essere lontano mille anni luce dalla politica così come s’è imparato a conoscerla.

Intendiamoci, siamo alle sensazioni e alle intuizioni scaturite da una prima seduta del parlamentino viterbese, che doveva solo prendere confidenza con se stesso e mettersi in vetrina per il suo battesimo. Ma se, come dice l’adagio, il buongiorno si vede dal mattino, è lecito sperare (e per ora fermiamoci alla speranza) che le cose possano davvero migliorare.

La seduta – un paio d’ore di dibattito, dai toni molto civili – è andata avanti secondo quanto previsto dal cerimoniale del primo giorno di scuola. Convalida degli eletti, surroga dei consiglieri che si sono dimessi in quanto nominati assessori  ed elezione del presidente del consiglio comunale.  E’ stato eletto Filippo Rossi, come da copione, ma con 19 voti rispetto ai 23 previsti. Le schede bianche tra i banchi della maggioranza sono infatti state quattro: a quella dichiarata di Mario Quintarelli se ne sono aggiunte altre tre, rigorosamente anonime. L’opposizione ha votato in blocco per Gianluca De Dominicis, che ha raccolto 10 preferenze. La carica di vice presidente è poi toccata a Patrizia Frittelli, con 21 voti; nove sono andati a De Dominicis, uno ad Alessandra Troncarelli e due sono state le schede bianche. Poi la nomina dei capigruppo: Claudio Ubertini (Pdl), Luigi Maria Buzzi (Fratelli d’Italia), Giammaria Santucci (FondAzione), Chiara Frontini (Viterbo 2020), Maria Rita De Alexandris (Viva Viterbo), Francesco Serra (Pd),  Maurizio Tofani (Oltre le Mura), Paolo Moricoli (Sel), Livio Treta (Lista dei diritti).

Poi è toccato a Michelini, che ha messo subito i puntini sulle “i” su quelle che sono le prerogative del sindaco, a cominciare dalla nomina dell’esecutivo. “Ho nominato la giunta – ha esordito – in pochissimo tempo, giacché la giunta  è una prerogativa del sindaco. All’interno ci sono alte professionalità. Il tempo dirà se avrò avuto ragione. Io gli inciuci li ho lasciati dietro le spalle ormai da 25 anni. Mi prendo le mie responsabilità per le scelte fatte, anche  se queste scelte hanno provocato qualche mal di pancia da parte di alcune persone, qualcuna pure stimata”. Poi ha puntato sul rispetto. Delle regole e della minoranza. “Questo consiglio – ha proseguito – dovrà affrontare temi importanti, dall’occupazione all’assetto del territorio a problemi di natura finanziaria. Li dovremo risolvere senza gettare fango su altri, ma guardando sempre. Dividiamoci pure tra maggioranza e opposizione, ma sui problemi essenziali  dobbiamo trovare per quanto possibile soluzioni condivise. Il consenso elettorale ottenuto dà una grossa responsabilità alla maggioranza nelle scelte da fare. Ci sono aspettative grandi da parte dei cittadini. La scommessa abbiamo deciso di farla, ma non la vorremmo fare da soli. Si possono trovare soluzioni trasversali e che coinvolgano tutto il consiglio comunale”.

Fine dello show e tutti a casa. Almeno per ieri. Dalla prossima volta si farà sul serio e si comincerà a vedere la cosiddetta “ciccia”. E se le buone intenzioni, manifestate da tutti, avranno un seguito concreto.

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28   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    C’è anche, purtroppo, qualcosa di muy disgusto in Comune: il voltagabbana abituale Filippo Rossi da Trieste e i suoi stoltissimi scherani.

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