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“Perché non ci avete coinvolto?”

Luigi Ambrosini2

L’assessore provinciale ai Trasporti Luigi Ambrosini

La Regione cambia strada alla ferrovia ma si dimentica di coinvolgere le Province. E così il responsabile dei trasporti di Palazzo Gentili, Luigi Ambrosini rimbrotta contro l’ente di via Cristoforo Colombo, dicendo che va bene apportare modifiche al trasporto locale su ferro verso e da Roma, ma l’iter va condiviso coi rappresentanti del territorio.

“Abbiamo appreso dagli organi di stampa di un incontro che si è svolto martedì scorso a Roma, fra i rappresentanti del Movimento Spontaneo Pendolari Viterbesi (Mosp) e Fabio Lazzari collaboratore dell’assessore regionale ai Trasporti Michele Civita. Apprendiamo anche che l’incontro è stato proficuo e che da parte della Regione sono state assicurate modifiche all’attuale sistema della mobilità. Ci rallegra tutto questo, ma forse sarebbe stato utile e necessario che all’incontro fossero stati invitati anche i rappresentanti delle Province”, scandisce Ambrosini.

L’assessore rivendica quanto fatto dalla Provincia per migliorare il servizio ai cittadini: “Nel settembre del 2012 il consiglio ha approvato il piano di bacino del trasporto pubblico locale realizzato dalla Provincia con il supporto del Dipartimento di ingegneria civile, edile e ambientale dell’Università di Roma ‘La Sapienza’. Allo stesso dipartimento universitario – ricorda Ambrosini – la Provincia ha dato incarico di elaborare uno studio particolareggiato sulla rete ferroviaria che, partendo dall’effettiva disponibilità infrastrutturale, consenta di delineare le strategie più efficaci per potenziare il trasporto su ferro”.

Nei mesi scorsi si sono già svolti alcuni incontri con i tecnici dell’Università coordinati dal professor Antonio Musso, i sindacati del settore e le associazioni dei pendolari. Lo prende le mosse da un’analisi delle criticità, da elaborare sulla base di alcuni fattori: il profilo dell’utenza, la dinamica degli spostamenti e la situazione dell’offerta in relazione alla domanda. L’acquisizione dei dati relativi all’individuazione dei bisogni territoriali necessita del contributo attivo dei sindacati e delle associazioni dei pendolari che vivono quotidianamente sulla propria pelle le criticità del sistema. “In questo studio – ricorda ancora l’assessore – è anche contemplata la prospettiva di inserire delle specifiche corse turistiche legate ai percorsi culturali, paesaggistici ed enogastronomici della Tuscia, con il chiaro obiettivo di integrare il sistema della mobilità con le esigenze di sviluppo del territorio”.

“La Provincia – continua Ambrosini – sta contribuendo fattivamente, e con le professionalità adeguate, a trovare soluzioni che possano in qualche misura risolvere i problemi lamentati dai pendolari, suggerendo interventi concreti. L’obiettivo dello studio particolareggiato è infatti quello di offrire ricette fattibili e perfettamente attuabili sulla rete già esistente, non propone libri dei sogni o progetti faraonici. Ci auguriamo che in futuro – conclude – la Regione ritenga opportuno coinvolgere anche la Provincia nella ricerca di strategie condivise che possano portare a un effettivo rilancio del trasporto ferroviario nella Tuscia e nel Lazio”.

 

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