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Il mio credo: “Terme, turismo, università”

Alvaro Ricci

Alvaro Ricci

“I miei intenti? E molto semplice elencarli: sono quelli scritti nel programma della coalizione di centro sinistra che ha prevalso alle elezioni: Viterbo termale, Viterbo turistica, Viterbo universitaria. Né più né meno. Ma c’è una novità di metodo che siamo fermamente intenzionati a praticare, tale da segnare una netta discontinuità col recente passato: la pianificazione urbanistica e dell’assetto del territorio sarà affrontata da un pool del quale faranno parte integrante l’assessore ai Lavori pubblici Raffaela Saraconi e l’assessore al Verde pubblico e ambiente  Raffaella Valeri perché le funzioni dei tre assessorati sono intimamente connesse tra loro”.

Parla Alvaro Ricci, vice capogruppo uscente del Pd; un buon successo elettorale in termini di preferenze (525); nominato dal sindaco Leonardo Michelini assessore all’Urbanistica, al centro storico e all’edilizia pubblica e privata, deleghe nevralgiche del governo municipale.

Il colloquio con l’assessore si svolge nelle prime ore del pomeriggio nella sede comunale di via Garbini. Gli uffici sono deserti. Nella stanza di Ricci – al secondo piano –  si sono accomodati negli ultimi due lustri Antonio Fracassini, Maurizio Tofani, Claudio Ubertini.  Trilla il cellullare: è arrivato un affettuoso sms di Giovanni Arena – ex consigliere e assessore Pdl per più tornate, attualmente sub commissario dell’Agenzia regionale protezione ambientale (Arpa) –  che rivolge all’esponente del Pdl auguri di buon lavoro.

“Da dove comincerò? Dal centro storico. Sono sempre più convinto che la città vive e si sviluppa solo grazie a politiche che rilancino il suo cuore antico, tale da renderlo strumento di attrazione per i residenti e per i turisti”.

Come si rilancia il perimetro racchiuso dalle mura? “Rendendo agibili i contenitori pubblici, o di proprietà comunale (ex tribunale, complesso di San Pietro) e comunque pubblici (ex ospedale Grande), trasformando piazza del Comune una vetrina delle eccellenze artigianali ed enogastronomiche, spostando gli uffici altrove, ad esempio a piazza del Sacrario, rendendo utilizzabile allo scopo la pensilina di piazza del Sacrario che fa parte del pacchetto di interventi di cui al programma Plus”.

Ricci squaderna ulteriori obiettivi avvertendo che potranno avere esito concreto “solo se riusciamo a creare una forte sinergia tra il pubblico e il privato, tra l’amministrazione e le organizzazioni di categoria in modo tale da rimettere in moto un meccanismo virtuoso che dia ossigeno all’economia e all’occupazione”.

In testa alla priorità, non c’è solo il centro storico, ma ovviamente anche l’ampio capitolo delle infrastrutture, in modo particolare quelle che definiscono il quadrante Nord del capoluogo. “Dobbiamo partire dal raddoppio della Cassia urbana fino all’ex Oasi; quindi occorre completare il collegamento tra le due aree produttive del Poggino e del Ciprovit sulla Teverina; infine, ma non d’importanza, collegare Santa Barbara con la tangenziale. Sono altrettante opere dove sarà fondamentale l’integrazione delle funzioni e dei compiti degli assessorati coordinati dalle colleghe Saraconi e Valeri”.

Ma come finanziare quelle intraprese? Ricci mette le mani avanti: “Sto parlando di opere da realizzare in una prospettiva di legislatura. Si possono materializzare solo se il pubblico e il privato, ognuno per le proprie competenze e legittimi interessi, riescono a condividere la scommessa di dar corpo a un modello di sviluppo che coniughi la crescita alla sostenibilità”.

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