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Tuscia film fest, la classe del numero dieci

Il tweet di Gassmann al Tuscia film fest

Il tweet di Gassmann al Tuscia film fest

Il primo che dice “dieci e lode” si prende il premio Catalano alla somma banalità. E però, se poi le cose in questa decima edizione del Tuscia film fest (Tff per gli amici) sono andate di lusso, be’, non resta che dirlo e scriverlo e registrarlo. Asetticamente, come fanno gli scienziati, prima dell’approfondimento. La rassegna diretta da Mauro Morucci si colloca nell’affollatissimo panorama dei vari cinema sotto le stelle che intruppano le estati di tutta Italia, ma ha poco a che fare con il “cinemino di periferia” cantato da Battiato ai bei tempi. Qui c’è la qualità, declinata prima di tutto sullo schermo, viste le anteprime, le chicche, gli ospiti. Ma qualità è anche nella cornice, il complesso di San Carlo, in quell’angolo di Pianoscarano che è confine tra centro storico, rione e prima periferia extra mura. E infine qualità nell’organizzazione, dalla comunicazione al corollario enogastronomico delle degustazioni di eccellenze locali, fino al Dopofestival, l’approfondimento.
E va detto che il Tuscia film fest non è ancora finito, ha esaurito semmai la sua prima parte prettamente viterbese, in concomitanza con Caffeina, prima di emigrare a Canepina, domani e dopodomani, quindi di tornare nel capoluogo la prossima settimana (19 e 20 luglio) per la sezione dedicata ai bimbi del Tff kids e quindi il gran finale. Dal 29 agosto al 1 settembre, infatti, ci sarà la trasferta a Berlino, per un week end di proiezioni al cinema Babylon e di incontri tra aziende viterbesi e potenziali investitori tedeschi.

Mauro Morucci

Mauro Morucci

In attesa della seconda parte, comunque, vale la pena fare un primo bilancio di questa decima edizione con lo stesso direttore Morucci. Che è soddisfatto, per qualità e quantità: “Il risultato è positivo, nonostante qualche piccolo problema sul programma dovuto agli impegni di alcuni ospiti – spiega – Non ci possiamo certo lamentare dei numeri, dell’affluenza, che è in linea con quella della passata stagione e che conferma un pubblico di affezionati e competenti. Anche il contorno, dalle degustazioni al dopo festival, hanno raccolto consensi, e hanno regalato anche dei momenti divertenti con quegli ospiti che si sono trattenuti e si sono prestati a domande e curiosità del pubblico”. Senza dimenticare anche i premi, il Pipolo (andato alla giovanissima Robell Laurenti Sellers) e il Pipolo speciale (lo hanno preso Lillo & Greg).
Certezze dal Tuscia film fest, così come certezze che per il futuro non mancheranno novità e migliorie: “Stiamo lavorando a qualcosa di veramente importante per la prossima stagione – rivela Morucci -, sempre sull’asse Viterbo – Berlino. Speriamo di trovare un appoggio da parte delle amministrazioni locali, non tanto a livello economico, anche se è un aspetto da non dimenticare, quando sulla condivisione dell’idea in generale”. E qui viene da chiedere come siano i rapporti tra il Tff e gli enti locali, giacché la questione è stata sollevata, proprio in questi giorni e in modo comunque garbato, dall’organizzazione di Caffeina, completamente sganciata dai finanziamenti pubblici ma affidata solo a sponsor e soci sostenitori. “Noi abbiamo partecipato e vinto il bando della Provincia per il Festival di Tuscia – dice Morucci – mentre in Comune è rimasto tutto fermo a causa delle elezioni, aspettiamo di vedere cosa succederà in futuro”.

Per il momento, meglio gustarsi ancora il sapore del successo. Magari andando a rileggersi i tweet di un ospite illustre di questa edizione, quell’Alessandro Gassmann che ha portato al Tff il suo primo lavoro da regista, Razzabastarda. Il figlio di cotanto padre ha twittato: “Bella serata, tanta gente e città incantevole”. E poi: “Grazie per la magnifica serata”. Grazie a te, grazie a loro.

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