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Fioroni e Fassina: le speranze per un nuovo Pd

fioroni fassina

Beppe Fioroni e Stefano Fassina

L’incontro inaugurale della festa viterbese dell’Unità, cominciata ieri pomeriggio a piazza San Carluccio e che ha visto protagonisti il deputato di casa Beppe Fioroni e il vice ministro Stefano Fassina, una notizia ai circa 200 presenti l’ha data: che il Consiglio dei ministri aveva appena seppellito l’Imu per il 2013, ma che la tassa, sotto il diverso nome di “service tax”, è destinata a risorgere nel 2014, inglobando la Tares. “Ci sarà un alleggerimento significativo – ha detto Fascina – e saranno salvaguardate le fasce più deboli, nonché le unità immobiliari produttive, ma le case di pregio dovranno continuare a pagarla. Anche se il Pdl – ha aggiunto – da domani sbandiererà la cosa come una sua grande vittoria”.

Ma nel corso dell’incontro si è parlato anche di altro, ossia di tutto quello che in questi giorni domina l’agenda politica. A cominciare dai guai giudiziari di Berlusconi. Fassina ha confermato che la linea del Pd è quella più volte ribadita dal segretario Guglielmo Epifani, al di là delle dichiarazioni di Luciano Violante, ma Beppe Fioroni ha messo in guardia sul fatto che a Berlusconi andrà concessa la possibilità di difendersi. “Una votazione affrettata – ha detto – lo renderebbe un martire e per il Pd sarebbe un errore gravissimo. Votare 20 giorni dopo, e non più tardi, non cambierà la sostanza delle cose”.

Il pubblico a piazza San Carluccio

Il pubblico a piazza San Carluccio

Nel dibattito è entrato anche il destino del governo Letta: “La gente oggi non capirebbe una crisi di governo – ha detto Fassina –  ed è per questo che il Pdl, in estrema difficoltà, passa spesso in questi giorni dagli ultimatum ai penultimatum”; “Se Berlusconi dovesse ritirare i suoi ministri dal Governo – ha ribadito Fioroni – poi ci sarebbe il voto di fiducia e i parlamentari del Pdl sarebbero costretti a scegliere tra gli interessi del Paese e quelli del loro leader”.

Ma la parte più interessante è stata sicuramente quella riguardante il prossimo congresso del Pd. “Sarà il primo congresso – ha detto Fioroni – non dominato dall’anti-berlusconismo, che fino a oggi è stato il vero collante del partito. Un congresso che ci dovrà dire chi siamo e cosa vogliamo fare, prima di stabilire chi dovrà guidare il partito”. Un concetto sul quale ha insistito anche Stefano Fassina, per il quale sarà determinante la strada che il Pd vorrà percorrere. “Quando criticavo le politiche di eccessivo rigore – ha detto – ho rischiato quasi l’espulsione, oggi invece sono in tanti a sostenerne l’insostenibilità”.

E Matteo Renzi? Sul sindaco di Firenze i due si  sono mantenuti in equilibrio. “Decidiamo che partito vogliamo essere, poi sceglieremo il leader. E anche Renzi può andar bene”.

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22   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Le solite peppebuciarderie, andiamo oltre.

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