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Merlino trasloca e approda sul web

merloDopo qualche anno di ospitalità sul cartaceo, garantita dalla cronaca di Viterbo de Il Messaggero (per gli amanti di noterelle storiche: il primo corsivo risale al 4 febbraio 2006, l’ultimo al 7 novembre 2012, collezionando un totale di 598 pezzi), Merlino trasloca sul digitale, accogliendo – e assai ringraziando – l’invito rivoltogli da Viterbopost.it. A beneficio dei nuovi lettori, è bene dispensare qualche istruzione per l’uso delle duemiladuecentoquarantadue battute che occorrono per stendere le trentacinque righe del divertissement. 1) In primo luogo, occorre precisare che lo pseudonimo non c’entra nulla col mago e chiaroveggente Merlino, uno dei personaggi centrali del ciclo bretone e delle leggende arturiane (magari avere quei poteri, capaci di risolvere tutti i problemi). Il nom de plume fa piuttosto riferimento a uno dei tanti volatili (il Turdus merula della famiglia dei Turgidi) che, sorvolando il perimetro delle mura medievali della Città dei Papi, di tanto in tanto sono assaliti dalla naturale esigenza di svuotare l’intestino per imbrattare volontariamente i malcapitati di turno, che dovrebbero ben sapere che, come avverte la sapienza popolare secolare, essere colpiti da deiezione area porta bene. 2) In seconda istanza, si deve sapere che Merlino ha in animo di disturbare i manovratori della cosa pubblica. Con l’intento di imitare quel bambino della favola “I vestiti nuovi dell’imperatore”, scritta da Hans Christian Andersen, pubblicata nel 1837, che al passaggio del regale corteo fu l’unico a gridare: il re è nudo. Un grido che si proverà a pronunciare su queste colonne virtuali con ironia, magari condita con un pizzico di sarcasmo. Provando a centrare, su tutti, un prioritario obiettivo: evitare di prendersi sul serio, ammonimento che vale per chi scrive e per chi di volta è volta fungerà da bersaglio. Per il resto, arrivederci alle prossime puntate.

 

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