19042024Headline:

Arcionello, il menestrello getta la spugna

Antonello Ricci

Antonello Ricci

Antonello Ricci, il menestrello dell’Arcionello, getta la spugna. L’inventore e animatore delle passeggiate-racconto che –  correva l’anno 2003 e si era in ottobre – riuscirono a sventare una colata di cemento nell’ultimo polmone verde a ridosso della mura medievali, dice addio a una battaglia civica che, insieme a varie associazioni ambientalisti e a tanti cittadini, lo aveva visto “sorridente protagonista”. Il motivo lo ha spiegato in presa diretta a Radio Verde, intervistato dai Funamboli (alias Simone Carletti e Roberto Pomi).

“Mi ritiro ufficialmente. Se le istituzioni  – ha scandito lo scrittore e performer –  continuano ad agire così il parco non ci sarà mai. Finché si continua a ragionare per fazioni mancherà sempre il necessario per una battaglia civica. Io ho dato, se gli interessa il parco lo facciano. Questa politica continua a non avere legame con i cittadini”. Il riferimento è alle lungaggini sulla formalizzazione del piano di assetto dell’area protetta che rientra nelle competenze istituzionali della Provincia.

Ricci rammenta a tanti smemorati che nel dicembre del 2008 la Regione tramutò in legge le proposte degli allora consiglieri Giuseppe Parroncini (Ds) e Rodolfo Gigli (Udc) per la creazione di una riserva naturale. “Poi il nulla. Una classe dirigente che non sa realizzare concretamente il parco non merita di essere ricordata”.

Anche Umberto Cinalli, coordinatore di Sel/Viterbo Bene Comune, è intervenuto in trasmissione per ribadire che “la Provincia deve tirare fuori il piano di assetto per l’Arcionello ancora chiuso nel cassetto”, dopo di che “il Comune deve agire per ulteriori tutele dell’area del Parco e in prossimità di questo”. Ma a Cinalli interessa chiarire la vicenda di un presunto abuso edilizio all’interno della valle.

“Abbiamo avviato una verifica – afferma – per il tramite degli uffici comunali preposti. Contemporaneamente è stata richiesta visione degli atti e della documentazione. Da una prima analisi non sembrano emergere irregolarità nel procedimento. Si tratterebbe di un intervento di riqualificazione in parte ricadente nell’area protetta in parte all’esterno del perimetro. Peraltro un procedimento avviato nell’aprile 2012, quindi sostanzialmente imputabile come istruttoria alla passata amministrazione”.

“Non intendiamo derogare – conclude Cinalli – né sottovalutare il problema e le conseguenze di una superficiale interpretazione delle norme urbanistiche: l’abuso è dietro l’angolo anche quando non è evidente. Se nel caso in questione saranno ravvisate irregolarità interverremo nelle sedi preposte.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

23   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Meno male che il pleonastico viterbicolo menestrello almeno sull’Arcionello non rompe più l’augello (e non incassa avidamente qualche bel soldarello).

  2. angelo ha detto:

    basta co’ stò arcionello! tre qualche anno i cinghiali andranno a prendere la birra al toto’s!

  3. Giorgio Molino ha detto:

    Niente parco, niente case: l’Arcionello, per la gioia del menestrello menaugello e dei suoi decerebrati seguaci, continuerà a essere il “serparo” del bel tempo che fu (sempre secondo questi giullari di provincia).

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da