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“Da chi ha di più le risorse per il lavoro”

Carla Cantone col sindaco Michelini

Carla Cantone col sindaco Michelini

“Nel settembre del 2012, abbiamo siglato con la Sat un protocollo in vista dell’apertura dei cantieri. Ebbene, a oggi una sola impresa locale con sei lavoratori ha ottenuto un incarico. Per i prossimi lotti, chiediamo un intervento della Regione”. Il segretario della Cgil, Miranda Perinelli, nel giorno in cui si discute de “Il piano del lavoro per un welfare inclusivo”, si è scagliata contro quelle scatole vuote rappresentate da accordi mai rispettati, perché il privato non ha interesse a farlo e il pubblico non ha, visti i risultati, la forza per farli rispettare.

Ma all’incontro di ieri in Provincia la guest star era Carla Cantone, la segretaria nazionale dello Spi Cgil, che sulla legge di Stabilità ha detto: “E’ iniziata la discussione in Senato sul documento. Ci aspettiamo una modifica del testo che vada in due direzioni: incentivare il lavoro e sostenere le politiche sociali, assistenziali, sanitarie e previdenziali. Per le risorse – ha aggiunto – abbiamo la soluzione: chiediamo un contributo ai redditi sopra i 90mila euro e una bella patrimoniale sulle grandi rendite”.

Claudio Di Berardino, segretario della Cgil del Lazio, ha invece rilanciato l’allarme sugli ammortizzatori sociali: “La legge di Stabilità taglia 40 milioni di euro entro il 2013 alla nostra regione. Una misura che va assolutamente rivista, altrimenti migliaia di lavoratori si ritroveranno senza alcun sostegno”. Sul fronte sanità, Di Berardino ha ribadito la necessità di ricontrattare col Governo i tempi di rientro da un deficit che succhia risorse pari a 70 milioni di euro l’anno solo nel Lazio.

Infine, Perinelli ha ricordato che a fine ottobre scadrà la cassa integrazione in deroga. Tradotto: circa 2mila lavoratori, se la Regione non deciderà di rifinanziare lo strumento, rimarranno privi di fonti di reddito. “Occorre inoltre – ha concluso – velocizzare i tempi di pagamento dell’Inps visto che gli assegni arrivano con ritardi tra tre e sei mesi”.

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