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E’ Delli Iaconi il paperone di palazzo dei Priori

Il più ricco? E’ l’assessore allo Sviluppo economico, elementare Watson, anzi Tonino. Staccati, molto staccati, inseguono l’assessore all’Urbanistica Alvaro Ricci e il sindaco imprenditore Leonardo Michelini, divisi da qualche spicciolo. Poi tutto il gruppone degli altri assessori, con Barelli che si attesta per ultimo (ma, come vedremo, per una precisa regola fiscale). Sì, questa è una classifica per censo, cioè per reddito e patrimonio, dei vertici eletti di palazzo dei Priori, resa possibile dalla legge sulla trasparenza per gli amministratori pubblici, e dalla solerzia del Comune stesso nel pubblicare on line, sul suo sito, tutti i dati. Sindaco e Giunta, dunque, ma anche consiglieri comunali – almeno: quelli che hanno provveduto, per i ritardatari c’è da aspettare -, dei quali però ci occuperemo domani. Anche per non intasare di numeri un discorso già abbastanza incasinato.

Tonino Delli Iaconi

Tonino Delli Iaconi

Allora, partiamo dall’alto, anzi dall’altissimo. Tonino Delli Iaconi, ultimo entrato in squadra come ottavo assessore, già sovrasta tutti in quanto a dichiarazione dei redditi. Oltre 213 mila euro (213.341 lordi, dichiarati nel 2013), oltre a qualche investimento sparso in fondi obbligazionari, polizze eccetera. Segno di una certa dimestichezza con la finanza, il che è anche logico per uno che ha ricoperto per anni la carica di direttore generale di Unindustria. Niente beni immobili, per il sor Tonino, ma un’auto di proprietà sì: una Lancia Musa del 2008, comoda e non troppo appariscente.

In questa particolare classifica si piazza al terzo posto, Alvaro Ricci, che stacca di un’incollatura il suo sindaco Michelini. Alvaro il Corsaro nel 2013 ha dichiarato un reddito complessivo lordo, dichiarato nel 2013, di 67.474 euro. Tra i beni immobili di proprietà, quasi tutti al 50 per cento, qualche fabbricato in centro, mezza casa al mare a Montalto, una nella natìa Celleno, due terreni a Bagnoregio e Montefiascone. Tre auto (due utilitarie e una Mercedes un po’ vecchiotta). Come Delli Iaconi, anche Ricci mostra una certa famigliarità con la finanza, visto che possiede una manciata di azioni della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio e qualche obbligazione qua e là.

E Leonardo Michelini? Detto che la sua dichiarazione risale al 2012, il reddito complessivo lordo ammonta a 67.023 euro, quattrocento in meno dell’assessore corsaro. Rispetto al quale, comunque, il sindaco stravince in quanto a beni immobili, ben diciotto, tra fabbricati e terreni, la maggior parte a Viterbo e due nella sua Pistoia, tutti comunque posseduti in percentuale con altre persone (al 50, al 33 e al 22 per cento). Una sola l’auto intestata, e utilitaria: una Citroen C2 del 2004. Michelini è poi proprietari di alcune quote delle società Orticoltura pistoiese (33 per cento), dell’azienda Michelini Primo e Leonardo (50 per cento) e dell’azienda agraria La Selva (27.50 per cento). Nel 2012 Michelini ha anche incassato i compensi relativi alla carica di presidente del consiglio agrario provinciale di Viterbo (11mila euro circa) e 756 euro come consigliere della Camera di commercio.

Luisa Ciambella con Leonardo Michelini

Luisa Ciambella con Leonardo Michelini

Particolare la condizione della vicesindaco Luisa Ciambella, che arriva a superare i due colleghi, con 68.397 euro di reddito lordo, ma insieme alla dichiarazione del marito Federico Grattarola. Tra le proprietà immobili dell’assessore al Bilancio, spiccano sei fabbricati a Vignanello, tutti posseduti al 50 per cento. Nessuna auto, nessun terreno, nessuna azione.

Supera di poco i 38mila euro (38.052 lordi), l’assessore ai Servizi sociali Fabrizio Fersini. Che produce anche il reddito della coniuge, con la quale divide anche un terreno in strada Mammagialla. E’ solo sua, invece, l’abitazion e di sette vani, sempre in strada Mammagialla. Parco auto molto di basso proflo: una Ford Focus, una Fiat Cinquecento immatricolata nel 1997 (dunque, vecchio modello), e due scooter, uno Scarabeo Apilia e un Mbk.

Viaggia sopra i trentamila l’anno anche Raffaella Valeri, che nel 2012 ha dichiarato 33.042 euro di reddito complessivo lordo. Due gli immobili di proprietà, entrambi al 100 per cento, entrambi di quattro vani, uno a Roma e uno a Perugia. Tra le auto spicca – si fa per dire – una Renault Twingo del 1996.

Sempre in tema di donne, ecco Raffaela Saraconi, che nella vita di tutti i giorni è architetto. Nel 2012 ha dichiarato 32.477 euro lordi. Tra le proprietà immobili, un fabbricato a Viterbo (cinque vani più garage) e uno in nuda proprietà a Valentano e un terreno sempre nella cittadina dell’alta Tuscia che le diede i natali e della quale è stata anche sindaco. Auto? Una, un’Alfa 147 del 2003.

Chiudiamo le quote rosa con Alessandra Zucchi, la più giovane della squadra di Michelini. Nel 2012, l’assessora al personale ha dichiarato 4.080 euro lordi, con una proprietà (appartamento e garage a Viterbo) e un’auto, una Smart del 2011.

L’assessore Giacomo Barelli, invece, sfoggia soltanto 441 euro di reddito di riferimento per il 2011. Perché? Perché evidentemente, vantando un reddito professionale attraverso la partita Iva, può avvalersi dell’imposta sostitutiva dell’Irpef. Un solo immobile di proprietà, una casa in via Vittorio Veneto, al 50 per cento, e un’auto, una Daihatsu Terios (nessuno è perfetto). Al delegato alla Cultura va dato atto di essere stato tra i primi a fornire i suoi dati, anche durante la campagna elettorale.

Sui titoli di coda, il presidente del consiglio Filippo Rossi. Nel 2012 ha dichiarato un reddito complessivo lordo di 18.967 euro, con quattro fabbricati di proprietà al 60 per cento in via Vanni. Un’auto, il monovolume Voyager della Chrysler, immatricolata quanto ancora sulla Chrysler non aveva messo le mani Marchionne, e una moto Bmw, anche se chiamandosi Rossi forse sarebbe stata più adatta una Yamaha M1, quella di Valentino.

Domani la seconda puntata di questo viaggio tra i numeri, stavolta si entra nel magico (si fa per dire) mondo dei consiglieri comunali. Più o meno peones.

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23   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Meno male (per lui, ma molto male per noi) che il kondottiero kaffeinomane Filippo Rossi da Trieste, grazie al retribuito laticlavio di Palazzo dei Priori, è finalmente riuscito nell’impresa (per niente facile, dopo i flop dei suoi punti di riferimento politici Fini e Monti) di continuare a rimpinguare i suoi redditi con la politica (leggasi a spese nostre).

  2. Giorgio Molino ha detto:

    Perché l’ottuso superassessore Barelli non sfoggia tutto il suo reddito complessivo? Non è lui quello che blatera sempre di trasparenza?

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