29032024Headline:

Linee guida del Comune: sì, con riserva

Luisa Ciambella con Leonardo Michelini

Il sindaco Leonardo Michelini

Le linee programmatiche tracciate lo scorso lunedì dall’amministrazione comunale piacciono. Forse a metà. Ma piacciono. Lo confermano le associazioni di categoria direttamente coinvolte nell’incontro svoltosi a Palazzo dei Priori. Voto positivo per le idee e la disponibilità del primo cittadino Leonardo Michelini e dell’assessore Antonio Delli Iaconi. Da rivedere però, e va sottoscritto, il discorso sviluppo concreto e tempistiche. Il giudizio definitivo è quindi appeso al futuro. E quello immediato?

Un po’ come a dire: “Ok, ci siamo visti. Gli intenti sono anche condivisibili. Ma il lavoro comincia ora. Non perdiamoci nelle solite chiacchiere”. Questa la riflessione che emerge dagli addetti ai lavori. Unico neo forse, tranne che per Confesercenti che spazia nella cooperazione e in contesti globali, la sfaccettatura delle priorità. Le aree di competenza. Le categorie, appunto.

Federlazio, attraverso il direttore Giuseppe Crea, si concentra sul rilancio del termalismo: “Ottimo punto di partenza – sottoscrive lo stesso – Seppur fortemente interlocutorio. Ora passiamo dal ‘metodo’ all’applicazione. Ovvio mettere in primo piano la ripartenza e la valorizzazione degli impianti termali, sui quali si ragiona staticamente da troppo tempo. Volgo lo sguardo però anche alle attività del Poggino, che soffrono oltremodo”.

Parallelo risulta il punto di vista di Luigia Melaragni: “I temi vanno per forza di cose approfonditi – chiarisce la segretaria provinciale Cna – In modo separato, per settori tematici. Attendiamo quindi sviluppi sulla parte operativa, fiduciosi e pienamente concordi su diverse vedute dell’Amministrazione. Penso al ‘riuso’ del territorio anziché alla nuova cementificazione”.

Con entusiasmo, seppur bilanciato alla cautela che rimanda alle altre associazioni, Confartigianato scende nello specifico. “Le linee programmatiche sono senza dubbio ambiziose – conferma il direttore Andrea De Simone – Ma se proprio vogliamo trovare la pecca manca una data. Anzi, delle date concrete. Abbiamo in ballo diversi progetti del Plus che hanno necessità di partire, per tempistiche e per rendicontazione. Mi auguro di veder girare le ruspe nell’immediato. Solo smuovendo la città si riavvia l’economia. Chiudendo semplicemente il centro storico ora si rischierebbe di uccidere definitivamente le attività. Senza dubbio l’interesse non deve essere quello di fare il gioco dei centri commerciali. Creiamo prima i presupposti per eliminare le auto, con intelligenza e programmazione”.

Come detto, Confesercenti riflette invece sulle ampie vedute: “Sinergia – tuona secco Vincenzo Peparello – Competitività. Il Comune pensi a fare da raccordo tra gli attori coinvolti. Gli imprenditori rischiano ogni giorno e sanno bene qual è la concorrenza che li circonda. Dobbiamo costruire una città a misura di turista, sedendoci in tavola rotonda e mettendo al servizio degli altri ognuno le proprie competenze. La favola del centro storico chiuso e subito funzionante rimane tale, il percorso va programmato nei dettagli e attuato con criterio. Ma occorre sbrigarci. Oggi il mercato è spietato e l’instabilità economica non aiuta. Piccoli interventi e mirati. Di fretta”.

La chiusura agrodolce, ma profondamente riassuntiva, è quella espletata da Unindustria. “Bene coinvolgere le parti sociali – dice il presidente Domenico Merlani – ottima la concertazione. Ma poi ognuno deve pensare necessariamente alle proprie esigenze. Al suo ambito. Per quanto ci riguarda forse sarebbe opportuno volgere lo sguardo al futuro. Non ai classici cinque anni di mandato, dieci quando va bene, bensì all’obiettivo che la città si pone. Dove vuole arrivare Viterbo? Che posizione intende occupare all’interno dell’ambito regionale?”.

Staremo a vedere.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Le linee…. Non esagerate troppo con le linee, ché l’ottuso superassessore Barelli è ancora ai trattini e alle crocette…

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