24042024Headline:

Una diretta molto cara (e sono soldi nostri)

E’ quando cala la palpebra e i pensieri s’annebbiano, che succedono le cose più magiche. Incredibili. Memorabili. Nella lunga notte del Bilancio, notte di emendamenti a pioggia, pizza a tranci e caffé e pasticchine per stare su, che arriva il sorpresone. Un regalo di Natale anticipato, perché poi vai a capire quando si riunirà il prossimo consiglio comunale, e comunque magari allora saranno – saremo – tutti più lucidi e non si potrà fare nulla. Dunque, all’una e mezza di venerdì notte, la magìa, il colpo di teatro: un emendamento al Bilancio, tra gli oltre ottocento presentati, che prevede una spesa di 1500 euro per una trasmissione radiofonica. Sì, la solita trasmissione che già in passato ci ha regalato momenti indimenticabili di giornalismo e altri, molto più dimenticabili, di contributi pubblici.
Questa volta non è un contributo, non c’è stato alcun bando da soddisfare, ma la cosa è andata molto più liscia. E’ bastato un po’ di pubbliche relazioni, qualche foglio protocollo e l’emendamento di un consigliere di Oltre le mura. Il consiglio, a quel punto stremato oppure semplicemente estasiato dalla proposta, vota quasi all’unanimità. Qualcuno, dall’opposizione, addirittura si alza in piedi e sostiene con slancio. Millecinquecento euro nostri (anzi, vostri) per finanziare diverse puntate della trasmissione, con un tema particolare, e cioé il riconoscimento come bene immateriale dell’Unesco alla Macchina di Santa Rosa e ad altre tre feste del genere. Un evento talmente importante per la storia de ‘sta città da meritare un’ampia copertura mediatica. A costo di spendere qualche liretta in più, sempre nostra, sempre vostra. E oplà, si propone l’emendamento, si vota, e il conto corrente s’ingrossa. Come verranno spesi, questi soldini, dai beneficiari, non è dato sapere: bisognerà aspettare le dirette in questione, e di certo qui non si dubita delle qualità dello staff e sulla loro perizia nell’allestire eventi di grande successo. Di certo, la trasmissione andrà in onda da Viterbo, zona via Cairoli, non certo da Baku, Azerbaigian, dove si terrà la cerimonia: forse sarebbe stato troppo costoso mandare un inviato laggiù, sulle sponde del mar Caspio. Meglio starsene qui, al calduccio: tanto coi telefoni e internet oggi si può fare tutto e subito. Meglio se con qualche euro del Comune in più, ché dà motivazioni.
Il sindaco Michelini, interrogato dalla stampa sulla cosa, ha liquidato così la faccenda: “C’erano ottocento emendamenti, è passato anche questo”. Altri, nella Giunta, si sono prontamente dissociati dall’elargizione. Altri ancora fanno notare bizzarre parentele più o meno radiofoniche. Qui, invece, si attende con trepidazione – maggiore trepidazione del riconoscimento stesso – la prima delle sette trasmissioni promesse. Per tenere rigorosamente la radio spenta. In attesa di mandare anche noi un inviato a Pianoscarano, è tutto, cortese pubblico davanti ai diffusori. E buonasera.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Magari è la stessa trasmissione che su carta intestata dell’omonima associaciazione culturale (sic) chiedeva soldi al gruppo regionale PDL del Lazio per lautamente retribuite markette radiofoniche e televisive. Il cosiddetto ordine dei giornali, per bocca del segretario nazionale Vincenzo Iacopino, minacciò severe sanzioni, che non si sono ancora viste, nei confronti dei poco deontologici markettari; la magistratura, invece, continua a indagare. Chissà che a breve per i nostri markettari compulsivi non arrivi qualche bella surprise con il timbro del ministero della Giustizia….

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