20042024Headline:

Il Nuovo Centrodestra fa shopping di Natale

Scaramuccia, Sabatini e Allegrini

Scaramuccia, Sabatini e Allegrini

A questo punto il trattino diventerà necessario. Una bella riga orrizzontale tra le parole “centro” e “destra”. Di sicuro diranno, come ai tempi della polemica sul Centrosinistra (da scrivere attaccato, staccato o, appunto, col trattino?), che sarà un segno grafico che servirà ad unire nelle distinzioni, un ponte, una mano tesa; e non a dividere, come un piccolo muro di Berlino. E però l’impressione è che questo accorgimento, più che grafico, sarà fondamentale nel Nuovo Centrodestra – per il momento lo scriviamo così – fondato da Angelino Alfano. Specie qui nella Tuscia, dove dopo gli aderenti della prima ora, tutti ex Pdl, ora stanno arrivando anche altri ospiti.
Passano i giorni, le linee guida del partito si vanno definendo, la convention nazionale si avvicina (sabato prossimo, con la presentazione del simbolo) e allora ecco che il traffico in entrata aumenta. Servirà una buona segretaria all’ingresso, per smistare gli arrivi.
Ieri intanto è stata la volta di Andrea Scaramuccia e di un bel pezzo de La Destra, il partito di Francesco Storace. Il segretario provinciale, ex assessore, ex candidato sindaco alle ultime comunali, ex consigliere comunale prodigio, di formazione squisitamente frontista (Fronte della Gioventù), ha convocato seguaci da buona parte della provincia, e la stampa, per ufficializzare il passaggio. Con la benedizione di Marcello De Angelis, pezzo storico della destra romana e mentore di Scaramuccia da tempi immemorabili, e sotto gli occhi di Daniele Sabatini e Laura Allegrini, ben felici di accogliere “l’ottanta per cento del partito nella Tuscia”, tra le file alfaniane. Anche le colombe, nel loro piccolo, fanno mercato.
“Perché abbiamo deciso di sposare questo nuovo progetto? Perché ci siamo riconosciuti nei discorsi di Alfano e di Augello – dice Andrea Scaramuccia – Noi spesso siamo stati fatti passare per estremisti, invece abbiamo i nostri valori, i nostri ideali, e di certo pensiamo che andare a votare adesso sarebbe la cosa più sbagliata possibile, sarebbe il caso per il Paese. Ci vuole equilibrio, ci vogliono riforme, rinnovamento, un’alchimia generazionale virtuosa tra giovani e persone mature”. La Destra che rimane dentro la Destra, invece, andrà con Storace verso una rifondazione di Alleanza Nazionale, un progetto che appare irto di difficoltà, anche a causa della solita frammentazione d’area (Fratelli d’Italia, quel che resta di Futuro e libertà, Fiamme e fiammette varie, il nuovo movimento dell’ex ministro Ronchi e via destreggiandosi), oltre ai problemi sul simbolo.
Questo a livello nazionale. La prospettiva locale, invece, è ben più intrigata anche se strettamente connessa – come vedremo – alle mosse che arriveranno dai piani alti nelle prossime settimane. Sull’ambientamento di Scaramuccia e dei suoi nel Nuovo Centrodestra, c’è scommetterci tranquilli. “Io e Daniele Sabatini siamo cresciuti insieme – ha detto lui – Con la Allegrini
abbiamo condiviso tante battaglie politiche. Vogliamo essere la destra di questo schieramento”. Peccato che poi ci sia il centro, dove già stazionano alcuni ex Forza Italia (tipo il vicepresidente della Provincia Equitani) e dove presto potrebbe arrivare un’altra bella infornata. I nomi? Top secret. “Vi assicuriamo che nella nostra attività promozionale e informativa di questi giorni, sul territorio, abbiamo incontrato tanti amministratori della Tuscia che guardano a noi con interesse – dicono sibillini Allegrini e Sabatini – e presto potrebbero esserci delle sorprese. Magari – aggiungono – anche nel consiglio comunale di Viterbo”. Dove finora Giulio Marini è riuscito a mantenere la compattezza del gruppo con la nuova Forza Italia, ma dove la diplomazia delle colombe è già in azione. Fermo restando che molti sindaci che puntano alla rielezione in primavera si guarderanno bene dal fare mosse avventate, per non mettere a rischio le loro maggioranze.
Ancora: voci danno per imminenti anche alcuni arrivi dall’area centrista, a partire dal consigliere provinciale Alfio Meraviglia (che ha lasciato l’Udc), con boatos clamorosi che portano a Gianmaria Santucci (Udc, a Viterbo FondAzione) o l’altra ala locale del partito di Casini, che ha tra gli esponenti i sindaci Bigiotti (Bagnoregio) e Romoli (Bassano in Teverina) e come padre nobile Nando Gigli. Fantapolitica? Tutto è rimandato alle prossime decisioni dall’alto. “Aspettiamo indicazioni, prima di rischiare di cambiare per poi dover tornare dove eravamo”, dice un importante esponente locale. Già, il dubbio al centro è sempre quello: spostarsi a destra e mettere il trattino oppure restare immobili, e far pesare il più possibile quel maledetto cinque per cento di voti?

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Tradotto dal politichese: politicanti in cerca di poltrone e poltroncine. Possibilmente ben retribuite (con i soldi nostri, ovviamente).

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