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“Le priorità: Trasversale, Belcolle, Terme”

Stefano Calcagnini

Stefano Calcagnini

Nel Partito democratico la stagione dei congressi è come la stagione dell’amore cantata da Franco Battiato: viene e va/ i desideri non invecchiano/ quasi mai, con l’età/ ne abbiamo avute di occasioni/ perdendole. Stefano Calcagnini, da meno di un mese segretario dell’unione dei circoli viterbesi del Pd, non intende perdere tempo. “Perché la sbornia dei congressi è finita, a parte le primarie nazionali dell’8 dicembre, e bisogna agire”.

Perché, segretario?

“Perché i cittadini chiedono al Pd viterbese di fare questo. Sono stato eletto segretario dell’unione con un risultato bulgaro. Capisco il motivo: la gente vuole che il partito agisca insieme ad un’amministrazione comunale di centrosinistra, per la prima volta dopo vent’anni”.

Una coincidenza d’armoniosi intenti.

“Basta chiacchiere. I risultati sono l’unica cosa che conta. Lo dico perché ne sono convinto, e perché sono abituato a fare così, nella vita e nel mio lavoro”.

D’accordo. Facciamo degli esempi sulle cose da fare secondo il Pd di Viterbo.

“Ne ho un paio, forse tre, sulle quali voglio insistere. Perché non c’è più tempo da perdere: da perdere, semmai, c’è il treno dello sviluppo che già troppe volte abbiamo mancato”.

La prima.

“Il completamento della trasversale. Quei venti chilometri che cambierebbero la dimensione del nostro territorio, che farebbero aprire definitivamente la città. Un’opera necessaria ora più che mai, visto che verrà realizzata anche l’autostrada Orte-Mestre. Saremmo così nel mezzo del corridoio tra il Tirreno e il nord est, un’occasione unica”.

Il presidente della Regione Zingaretti lo aveva messo nel patto per Viterbo.

“Era ora. Noto una grande attenzione per Viterbo, per le sue esigenze e i suoi problemi. In passato non era così: semmai, eravamo considerati da Roma l’ultima città dell’impero”.

Bene: cosa può fare il Pd per il completamento della trasversale?

“Intanto, raccoglieremo delle firme. E confidiamo molto nell’aiuto dei consiglieri regionali: da Panunzi a Valentini, ma non dimentico anche Sabatini, perché certi temi, certe battaglie, non hanno mica colore politico”.

Un’altra priorità?

“Finire Belcolle. E’ una vergogna che non sia ancora completato il lotto A3 e che non venga messo in sicurezza tutto il resto. Sto tra la gente, parlo e soprattutto ascolto: tutti mi dicono la stessa cosa. E sono trent’anni che aspettiamo”.

D’accordo: ma come fare?

“Credo che nella Finanziaria varata dal Governo Letta ci siano degli appigli. Penso al project financing, per esempio. E poi anche l’Ausl può fare la sua parte, magari alienando buona parte del suo immenso patrimonio immobiliare, e reperire così fondi utili”.

E veniamo alle terme, al polo termale. Il Comune ci ha scommesso su un bel gruzzolo di speranze.

“Bene, l’apertura a forze nuove e capitali freschi è fondamentale. Però manca ancora qualcosa. La Regione deve dare la gestione delle acque a chi intende sviluppare le ricchezze del territorio e creare occupazione sul territorio”.

E il Comune? L’assessore Delli Iaconi è attivissimo…

“Sa cosa penso sul Comune? Palazzo dei Priori deve essere una casa di vetro. Di una trasparenza cristallina. Non basta aprirsi e dirsi disponibili, ma assicurarsi delle intenzioni di chi vuole entrare nel settore termale. Per intenderci: non vogliamo speculazioni, ma programmi di crescita e investimento”.

E Delli Iaconi?

“Sta facendo un buon lavoro. Fermo restando che, proprio in nome di quella trasparenza di cui sopra, il Pd in Comune vigilerà affinché non si facciano largo conflitti d’interesse di qualsiasi tipo”.

Per chiudere, torniamo alla stagione dei congressi. Ha visto la Leopoldina? E la toccata e fuga del ministro Orlando?

“Da Orlando non c’ero: impegni di lavoro a Roma. Alla Leopolda viterbese invece ho fatto un salto, perché rispetto tutte le iniziative del Pd e perché la mia vice, Giorgia Gasbarri, è vicina a quell’area”.

Ha una vice renziana.

“Che male c’è? E’ giovane, è donna, è brava. Non guardiamo più a queste cose: prima viene l’unità interna, i congressi sono passati e adesso siamo ancora di più nella stessa squadra. Sa una cosa?”

Dica.

“Non abbiamo eletto una direzione comunale. Le decisioni passeranno attraverso tutti gli iscritti. Questa è la formula giusta: guai a toglierci la dialettica interna. E’ sa-cro-san-ta”.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    All’ex socialista, ex forzista, ex ugogigliano e ora felicemente peppebucìardo Calcagnini la sveglia la daranno, e in parte l’hanno già data, proprio gli elettori del PD. Non sarà come le sveglie a cinque dita di Iannone, ma, pur metaforica, farà altrettanto male.

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