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Michelini bussa a quattrini da Zingaretti

Leonardo Michelini e Nicola Zingaretti

Leonardo Michelini e Nicola Zingaretti

Michelini scrive, Zingaretti risponderà? E soprattutto, caccerà i soldi? Domande che ruotano intorno al Trasporto estraordinario della Macchina di Santa Rosa, promesso ai viterbesi dall’amministrazione già nei minuti successivi all’ufficialità del riconoscimento Unesco, il 4 dicembre scorso. Quando l’ingresso del campanile che cammina – e di altre tre feste italiane analoghe – era ancora caldo caldo. Adesso il sindaco va a fondo, e lo fa prendendo carta e penna e rivolgendosi al presidente della Regione, quel Nicola Zingaretti così disponibile e presente nella Tuscia in campagna elettorale e che insieme al Michelini allora semplice candidato a palazzo dei Priori, firmò anche un patto per Viterbo su alcuni temi chiave per il territorio, dalla dearsenificazione dell’acqua alla trasversale alle terme.
Ora si chiede l’aiuto del governatore in vista di un maggio che da queste parti vorrebbe essere ricco di appuntamenti. Con San Pellegrino in fiore, che il Comune vorrebbe rilanciare – dopo le ultime pietose edizioni – ideando “un percorso molto più ampio, che andrà oltre il centro storico fino a coinvolgere diverse realtà della Tuscia, con l’aiuto dell’orto botanico e delle associazioni che in primavera mettono in mostra i loro giardini”. E naturalmente col Trasporto straordinario, un evento grandioso ma anche complesso, come suggerisce il nome stesso.
Già, perché negli ottocento anni di storia della Macchina, soltanto un paio di volte si è verificata questa circostanza straordinaria. L’ultimo il 27 maggio 1984, quando sotto una pioggia battente la Santa fu trasportata dai facchini per le vie della città e per un ospite particolare, papa Giovanni Paolo II. Sono passati trent’anni, e un altro Trasporto extra celebrerebbe sia quell’anniversario sia il riconoscimento Unesco. Due ricorrenze al prezzo di una, insomma, ma a che prezzo? Sì, perché l’appello pubblico del sindaco al presidente della Regione è anche una richiesta di soldi, anche se cortese: “Sono a chiederti di sostenere, anche finanziariamente, entrambe le manifestazioni”, sottolinea Michelini chiudendo la lettera. E’ chiaro: il Trasporto straordinario costa, sia per le procedure di trasporto e montaggio delle strutture (traliccio e poi Macchina), sia per tutte le questioni logistiche, la sicurezza sul percorso, le tribune, la pulizia delle strade eccetera. Una cifra che va ben oltre i centomila euro – e su queste cose non si può mica fare economia – sommati poi al contributo per San Pellegrino in Fiore nuova versione. E che se non dovessero arrivare in parte dalla Regione il Comune dovrebbe reperire in qualche altro modo, magari tra le pieghe del bilancio, magari coinvolgendo qualche privato (sai le polemiche), magari pescando nel fondo per le emergenze, come già fatto per il festival LumInAria.
Chissà se il fratello del commissario Montalbano accetterà di buon grado di aprire i cordoni della borsa. Di certo, Zingaretti ha assistito al Trasporto del 3 settembre scorso, intrattenendosi a palazzo dei Priori col premier Letta e col presidente del Senato Grasso. E il 5 dicembre scorso, all’indomani dell’ufficializzazione del riconoscimento Unesco, non ha fatto mancare un puntualissimo comunicato di giubilo. Adesso, magari, potrà ricambiare la visibilità che gli ha dato la Macchina attraverso un bell’aiuto. In soldoni.
Ci sarebbe anche una data utile sulla quale lavorare, quella di sabato 31 maggio. Ultimo giorno utile del mese, e dunque non troppo a ridosso del 3 settembre ma allo stesso tempo a tarda primavera, quando si spera che il clima sia più mite e meno piovoso. Di sabato perché sarebbe il giorno migliore per favorire eventuali turisti del week end e dunque riempire alberghi, bed & breakfast e altre strutture ricettive della zona. Ma la certezza arriverà soltanto nei prossimi giorni, quando è previsto un incontro tra lo stesso Michelini e i rappresentanti del Sodalizio dei facchini. I reduci di Baku tornano al lavoro.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Caro Zingaretti, denari non chiacchiere.

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