Francesco Serra fa il Renzi viterbese. E lo fa cogliendo lo spirito col quale il sindaco di Firenze, stimola da quando è diventato segretario del Pd, il governo Letta, spingendolo quasi ogni giorno a fare di più e meglio. Il tema affrontato da Serra è quello della raccolta differenziata, che indubbiamente sta creando problemi, ma che viene anche strumentalizzato (abbondantemente) dai soliti “capiscosoloio”, che in terra di Tuscia hanno sempre abbondato.
“Posso assicurare dice Serra – che come Pd stiamo lavorando affinché questa città possa raggiungere quell’obiettivo di qualità , la raccolta differenziata, degna di una città moderna. Partendo da quasi zero, che significa dover recuperare di più , ma anche avere la prospettiva di poter solo migliorare, dobbiamo metterci più speditamente al passo con i migliori standard nazionali ed europei .Certo che vediamo anche noi le difficoltà, i problemi, la confusione e sentiamo il peso delle critiche”.
“E’ evidente – prosegue Serra – che non basta solo l’entusiasmo di chi crede che differenziare, e non buttare in discarica come fatto finora, sia elemento di progresso e pietra miliare dell’agenda politica del Pd per questa amministrazione. L’esperienza di queste settimane ci dice che serve altro; a cominciare da un lavoro diffuso e capillare di organizzazione, preparazione, comunicazione, dialogo e sensibilizzazione, perché la somma dei comportamenti, dei suggerimenti, degli impegni di ogni singola comunità, di ogni singola persona, insieme alle risorse ed al ruolo insostituibile della macchina amministrativa , fanno si la differenza. Potevamo intuirlo , ora ne abbiamo certezza”.
Ed ecco il Serra-Renzi pensiero: “Quindi penso si poteva fare meglio, molto meglio, lo riconosco. Se pure ci sono attenuanti, e qualche responsabilità non diretta dell’amministrazione, sottolinearle ora non serve. Si deve lavorare per raggiungere il risultato e sono convinto che, se sapremo raccogliere anche le critiche e farne leva ed azioni di miglioramento, non dubito sul risultato finale. Sui risultati, e non sulle buone intenzioni, infatti dobbiamo giustamente essere misurati”.
Speriamo che tra una renzata e l’altra la nostra città, che politicanti imbonitori da fiera hanno denominato “d’arte e di cultura”, non sia sommersa dalla poco simpatica e alquanto maleolente monnezza.