29032024Headline:

“Comuni, c’è chi non vuole le primarie”

Le candidate Isabella Landi, Martina Minchella e Franco Scarcella

Le candidate Isabella Landi, Martina Minchella e Franco Scarcella

Nel Pd ormai stanno a rota di primarie. Traduzione per i sessantenni: senza primarie non possono sopravvivere. E’ una dipendenza fisica, ma anche psicologica: ogni due mesi questi qui debbono votare per qualcosa, per qualcuno, fosse anche il rappresentante di condominio. Le primarie si accavallano senza soluzione di continuità, scandiscono le stagioni, esauriscono gli slogan e i simboli a destinazione. Domenica, per dire, è in programma l’elezione del segretario regionale del Pd, tre i candidati: Lorenza Bonaccorsi (renziana), Marco Guglielmo (civatiano), Fabio Melilli (ex Ds).
E la presentazione della lista viterbese che sostiene la prima capita a fagiuolo per cercare di capirne di più su questa storia delle primarie. Perché, per esempio, il Pd le indice ovunque e per qualsiasi cosa – come detto – ma poi qui nella provincia di Viterbo non riesce a farle nei singoli Comuni, per i candidati a sindaco? Domanda pregnante, visto che in primavera da queste parti si voterà per il rinnovo di 27 (diconsi ventisette) amministrazioni. Ma in nessuna di esse si sceglierà il candidato democratico attraverso le primarie.
Risponde Francesco Serra “renziano della prima ora” (come ormai lo chiama anche la moglie) e tutto sommato uno che non dovrebbe amare questo strumento di consultazione, visto che a quelle per candidato sindaco di Viterbo prese una discreta scoppola. E invece le difende, le primarie, e anzi cerca di diffonderle: “Perciò io e la consigliera comunale Martina Minchella avevamo presentato un documento alla direzione provinciale del partito, ma lì è rimasto. La direzione ha deciso di non decidere”. Ecco fatto. Eppure: “Eppure non volevamo certo imporre le primarie, renderle obbligatorie – dice Serra – Non sarebbe giusto, perché ci sono dei casi particolari, penso ai sindaci uscenti che vanno ricandidati. Ma come metodo non c’è dubbio che le primarie siano auspicabili, intanto perché risolvono situazioni spinose laddove esistono difficoltà concrete nella scelta dei candidati, si sa come funzionano le cose spesso nei paesi piccoli. E poi perché possono essere utili per allargare, coinvolgere: questo è un dato di fatto, lo abbiamo visto a Viterbo ultimamente, a prima a Civita Castellana. Sono state occasioni di coinvolgimento, e ancora di più lo possono essere in occasione delle elezioni amministrative, quando si potrebbe pensare di estenderle oltre alla coalizione anche alle liste civiche”.

Tutti buoni argomenti, che però si sono impantanati in direzione. E vien da pensare che magari a qualcuno faccia comodo così, per continuare a gestire quelle sacche di potere d’apparato, nei circoli locali, al quale affidare la scelta del candidato. Calato dall’alto, insomma, e non sempre da tutti condiviso.
Per il resto, domenica è ancora una volta tempo di primarie, ma regionali. Serra è il capogruppo della lista viterbese che sostiene Lorenza Bonaccorsi, insieme a lui altri renziani (a partire dalla fedele Minchella) ma anche i fioroniani, guidati al secondo posto di lista da Lisetta Ciambella. “Un’alleanza tutt’altro che innaturale – ha detto Serra – Semmai, era innaturale che gli ex popolari avessero sostenuto Cuperlo”. E la Ciambella, di sponda: “Ci ritroviamo per un modello diverso di partito, che sia inclusivo. Non come altri che pensano solo al primato del Pd in sé”. E il riferimento è agli ex Ds, a quelli che da queste parti rispondono ad Andrea Egidi ed Enrico Panunzi. “Ringrazio i giovani che hanno accettato la candidatura nella lista, così anche gli amministratori che lo hanno fatto, con molto coraggio per giunta, visto che hanno ricevuto pressioni per non presentarsi”. Un bellissimo clima in vista delle primarie di domenica, non c’è che dire. Meno male che, dopo l’esito delle urne, il Pd ritornerà a remare tutto dalla stessa parte. Fino alle prossime primarie, s’intende.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Renziani tendenza peppebucìarda.

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