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Estetica: okay all’affitto della poltrona

Acconciatori ed estetiste potranno, d’ora in poi, affittare spazi interni dei loro saloni ad altri professionisti. Il Ministero dello Sviluppo economico ha finalmente emanato una circolare che fornisce importanti linee di indirizzo riguardo all’affitto della poltrona/cabina. Soddisfatta la Cna, che da anni lavorava per questa soluzione, adottata in molti Paesi europei e negli Stati Uniti e sperimentata, d’accordo con le autorità competenti, in alcune città italiane.

“Gli specialisti della bellezza hanno ora a disposizione uno strumento in più per utilizzare al meglio la propria struttura e risparmiare sui costi di gestione, oltre che per combattere il fenomeno dell’abusivismo. Contemporaneamente, per i giovani, soprattutto per quelli nella fase di start up, si aprono valide opportunità”, è il commento di Cna Benessere e Sanità di Viterbo e Civitavecchia.

“In base alla normativa nazionale, l’ipotesi di ‘affitto di poltrona’ o ‘affitto di cabina’ è possibile tra imprese, mediante uno specifico contratto in base al quale il titolare di un salone di acconciatura o di un centro estetico concede in uso una parte dell’immobile e delle attrezzature, dietro pagamento di un determinato corrispettivo”, informa, in una nota, il Ministero.

Quale è il prezzo della poltrona/cabina? “Dipende – spiega la Cna – dal mercato, dal fatturato. Ciascun imprenditore dovrebbe capire quanto fattura ogni poltrona e valutare i costi fissi, per stabilire poi il giusto prezzo. Attenzione: il contratto d’affitto deve rispettare le leggi di settore, va quindi stipulato tra due imprese. Ciò è importante, al fine di evitare contenziosi. Per esempio, non si può licenziare un dipendente per poi affittargli la poltrona. Di questo si è a lungo discusso con i sindacati, con i quali è stato firmato al riguardo, nel 2011, un avviso comune allegato al contratto di lavoro”.

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