25042024Headline:

I dischi volanti nei piedi di Pero Nullo

L'allenatore della Viterbese Attilio Gregori

L’allenatore della Viterbese Attilio Gregori

L’avventura di Attilio Gregori sulla panchina più scottante d’Italia è iniziata con tre punti. Il minimo indispensabile, per alimentare una classifica sempre sotto pressione, visto che il Rieti (secondo) non accenna a mollare la preda. La Viterbese batte il Ladispoli 1-0 e resta prima della classe, e deve rendere grazie a Matteo Pero Nullo, uno degli assi di talento a disposizione, che con una conclusione al limite della magìa, a metà ripresa, stende gli onesti tirrenici. Il resto è poca roba: qualche occasione del primo tempo, attacchi a vuoto nel secondo, i soliti limiti di carattere e impegno dei gialloblou. “Ho sentito la tribuna mormorare – ha detto il mister – e posso capire la frustrazione di una piazza importante come Viterbo, relegata in questa categoria. Ma fidatevi: l’Eccellenza io la conosco e tutte le partite sono così, Stringiamo i denti, e pensiamo a vincere il campionato”.
VITERBESE – LADISPOLI 1-0

VITERBESE (4-4-1-1): Cima; Rausa, Fe’ (47st Ghezzi), Marini, Federici, Fapperdue, Faenzi, Giannone, Vegnaduzzo (36st Dalmazzi), Cerone (21st Polani), Pero Nullo. A disposizione: Boccolini, Kacka, Giurato, Cirina. Allenatore: Attilio Gregori

LADISPOLI (4-5-1): Maiorani; Remondi (11st Polistena), Gravina, Bacchi, Castelletti, Salvato, Marvelli, Graniero, Berardi, De Vecchis (31st Angrisani), Bayomi (10st Bugiantella). A disposizione: Ortame, Palmisani, Pace, Colibazzi. Allenatore: Antonio Graniero

ARBITRO: Marino di Formia (Borelli – Fainelli)

MARCATORE: 25pt Pero Nullo

NOTE. Ammoniti: Bayomi, Marvelli, Remondi, Polistena (L), Rausa, Federici, Fé (V). Angoli 6-3. Recupero 0pt – 4st. Spettatori: 800 circa.

LE PAGELLE

Cima 5
E’ l’attaccante più pericoloso. Del Ladispoli. Perhé tirando le somme, l’occasione più pericolosa dei tirrenici è una svirgolata del portierino, su un retropassaggio comodo comodo che lui trasforma in un mezzo infarto collettivo. Per fortuna che si salva in angolo, ma mamma mia.

Rausa 6
Niente di che, sulla destra. E dire che non aveva di fronte Garrincha, e dunque avrebbe potuto anche spingere. Sarà per la prossima volta.

Fé 6.5
Meglio del compare, anche alla voce personalità. Era la pedina che mancava, anche perché under. A sinistra siamo a posto: le primarie le ha vinte lui. (dal 47st Ghezzi s.v. Ottimo per arrivare al triplice fischio senza scherzetti)

Marini 6
Rigioca titolare dopo secoli, se la cava anche perché il Ladispoli ha una sola punta e manco troppo pericolosa. Se le domeniche fossero tutte così, fare il difensore centrale sarebbe una pacchia.

Federici 6.5
Uomo ovunque del centrocampo, dove può sfoggiare le sue doti tecniche e mollare pure qualche calcione quando serve. Viva il leader.

Fapperdue 6
Come Marini, niente di più e niente di meno, e chissà se, con quel sole, è riuscito pure a prendersi la prima tintarella della stagione.

Rocco Giannone

Rocco Giannone

Faenzi 7
Uno dei migliori, Giulietto. Riportato sulla fascia, ha avuto la possibilità di dare fondo a tutte le sue doti di corsa, togliendosi anche lo sfizio di un paio di inserimenti in attacco che avrebbero meritato miglior fortuna (un tiro al volo fuori, una bella uscita in anticipo di Maiorani).

Giannone 6
Piedi e cervello, as usual. Qualche assist illuminante è una delizia per gli occhi, ma i compari spesso non lo capiscono. Semmai, manca qualcosa a livello di intensità, e di grinta, anche se l’avversario non è il massimo degli stimoli.

Vegnaduzzo 6
La solitudine dei numero nove, capitolo uno: “Era troppo solo, là davanti. Senza compagni, senza amici, senza pallone, soprattutto. Quando gli arriva, non è buono, e infatti gli annullano una capocciata gol per fuorigioco. Quando non gli arriva, lui è costretto ad arretrare o svariare e si stanca. Che domenica triste”. Per fortuna che c’è ancora tutto un romanzo da scrivere. (36t Dalmazzi s.v. Gregori lo mette per difendere il risultato)

Cerone 5
La buona notizia: neanche un colpo di tacco. La cattiva notizia: non è mai pericoloso, sforna assist a casaccio, spesso sceglie la soluzione più improbabile e sbaglia regolarmente. I mezzi tecnici ci sono, e lo abbiamo capito, è tutto il resto che manca. (21st Polani 6.5 Sfiora il gol di testa, ma non solo: con lui in campo cambia l’atteggiamento della squadra, a livello tecnico ma soprattutto di testa).

Pero Nullo 7
Sfreccia e dribbla come un matto spaccato. Non lo prendono mai, e allora lo torturano con certi falli da codice penale. Lui zitto, e avanti con la prossima veronica, il prossimo trucchetto. Fino a quando s’inventa quel gol: defilato a sinistra, angolo di Giannone, il Pero fa fuoco e viene fuori una traiettoria da fantascienza, imparabile. Gli Ufo esistono, e stanno tutti dentro gli scarpini di questo qui.

Altri voti in ordine sparso
Voto 6.5 ad Attilio Gregori. Perché esordisce con una vittoria, perché sceglie di cambiare poco, almeno per ora, perché dà una chance a chi ormai sembrava fuori. In attesa di vedere le sue idee e le sue scelte, ci godiamo un allenatore che non si vergogna, sull’1-0, di togliere un centravanti per mettere uno stopper, per difendere il risultato. Scelta saggia, e sempre più rara tra gli scenziati della panchina.
Voto 8 allo striscione della Nord: “Meritateci”. Non serve spiegare a chi fosse rivolto e per che cosa.
Voto 6 all’avvocato Tonino Ranucci, tornato in tribuna, per un giorno via dall’esilio di Grosseto (che in campionato riposava). Vuoi vedere che l’anno prossimo, al Comandante piacendo, ci sarà molto più spesso?

 

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Urge ficcante commento del tifoso elettorale Philip Red from Trieste.

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