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Libri ed eventi: è il compleanno dell’Università

Il rettore Alessandro Ruggieri

Il rettore Alessandro Ruggieri

Nel segno della continuità e della sopravvivenza futura i vertici dell’Università si sono riuniti in tavola rotonda. Sul fuoco tanta carne (in aula nemmeno un caffè). Come antipasto la nomina della nuova prorettrice (si, si dice prorettrice) Annamaria Fausto. “La persona giusta per completare la nostra squadra – dice entusiasta il rettore Alessandro Ruggieri – la prima donna a Viterbo, una delle poche in tutta Italia. Ne siamo lieti”. “Sarà un piacere portare avanti un programma molto ben avviato – risponde lei cortesemente – Ho una formazione scientifica, sono una zoologa. E spero di essere utile alla causa”.

Primo piatto, servito all’auditorium. Mercoledì mattina si festeggeranno trentacinque anni di attività dell’ateneo. Un traguardo importante (vissuto, a detta degli stessi attori protagonisti, tra alti e bassi), festeggiato con una carrellata mattutina. Dopo il saluto di Ruggieri si passerà alla presentazione del volume “Storia dell’Universita’ della Tuscia”. Un libro alto così. “Nato per dare un segnale di presenza e concretezza – spiega sempre il Magnifico – Un percorso storico partito a fine anni ’70 e giunto ad oggi. Dentro ci si trova di tutto. Foto, dettagli, numeri, spiegazioni, iniziative, facoltà, e via dicendo. Ogni tanto è bene fermarsi e rendicontare. Sono qua da poco, mi auguro di far bene come i miei predecessori”. E a proposito di volti noti, nero su bianco si trovano anche due parole dell’ex Mancini e di colleghi illustri. Il tutto è stato raccolto e curato da Maurizio Ridolfi.

Il secondo è previsto per le 11.30. L’aula magna di Santa Maria in Gradi verrà intitolata al prof Gian Tommaso Scarascia Mugnozza. Uno che tanto ha dato per la nobile causa culturale, e anche per l’espansione del polo.

Quanto descritto deve ancora accadere ma rientra nel passato. Che piega prendere invece l’Unitus negli anni a venire? Quale dolce ci dobbiamo aspettare? “L’obiettivo politico strategico mira senza dubbio all’autonomia. All’indipendenza – prosegue il rettore – La concorrenza è spietata e la crisi non incita all’iscrizione. Quindi si opera sul rafforzamento dello spirito internazionale. Sulla didattica, facendo lievitare qualità e quantità. Occhio poi ai rapporti con le scuole, alla ricerca (siamo nei primi 15 dello Stivale) e ai servizi di supporto. Su tutto, lo studente rimane al centro della progettualità”.

E proprio in ottica di miglioramento dei servizi Alessandra Moscatelli apre una parentesi. “Il cda ha sottoscritto il documento sulla legalità e trasparenza – chiarisce il direttore generale – con diversi piani triennali che toccano anche prevenzione e corruzione”.

Interessante infine è l’evolversi di una frangia tanto vitale (per questioni storico architettoniche territoriali), quanto bistrattata. Beni culturali cambia volto, inserendo un corso di restauro che in cinque anni rilascia l’iscrizione diretta al’albo. All’interno di esso piacevoli novità come le tecnologie digitali. E, soprattutto, il numero è chiuso. Venticinque posti, nulla più. Inutile fabbricare disoccupati. Si forma in base alle esigenze.

 

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Chissà se l’urticante articolo sull’ex rettore Mancini, pubblicato qualche giorno fa sul “Fatto”, ha un po’ rovinato questa grande festa…

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