18042024Headline:

Tre ragazze in cerca di luoghi nascosti

centro storico Tetti Viterbo3Si chiama Lost and Found. Si scrive tutto attaccato. E nulla ha a che vedere con l’ufficio preposto allo smarrimento bagagli presente in ogni maledettissimo aeroporto. LostandFound è infatti un piacevole ed innovativo progetto, nato dalle giovani menti (manco cento anni messe tutte assieme) dell’associazione culturale viterbese Avangarden. “Siamo in tre – dice Stefania Mezzabarba – io, Flavia De Girolamo e Novella Bonfanti. Due storiche dell’arte più un architetto specializzato in urbanistica”.

Dettagli. “Siamo partite da Spazinattese – prosegue – lo scorso aprile e fino a giugno. L’idea era quella di documentare luoghi abbandonati della città. Biciclettate, conferenze, workshop. La cosa ha riscosso un buon successo ed eccoci qua, pronte ad una nuova avventura”.

Di cosa si tratta? “Mutuiamo un lavoro che altrove si sta portando avanti da un po’ – aggiunge la Mezzabarba – Tentando di rileggerlo in chiave viterbese. Si parla tanto di attenzione del e sul territorio, quindi vorremmo valorizzare il nostro. Soprattutto il centro storico. Mappiamo Viterbo”.

In bocca al lupo, verrebbe da dire. Ma è richiesto l’aiuto di tutti. Quindi ecco cosa si può fare. “Il primo passo sarà quello di andare all’avanscoperta – parla sempre lei – Macchina fotografica al collo, o volendo cellulare. C’è un app a riguardo, e una piattaforma atta alla catalogazione e schedatura (www.impossibleliving.com, ndr), creata appositamente per gli interessati. Chiediamo di inviarci foto, segnalazioni, idee. Cerchiamo edifici, strutture, siti,  in stato di abbandono. Porzioni dimenticate da riconvertire e mettere in rete. Ripartiamo da quanto di buono c’è e rendiamolo agibile. I cosiddetti Lost spaces possono diventare una vera risorsa”.

La sfida è lanciata. E riguarda tanto i nerd maniaci del pc quanto semplici turisti, associazioni, amministrazione, architetti, designer e via dicendo. Lo scopo? “Il lavoro iniziale porterà ad un vero e proprio database interattivo – chiude – Poi vorremmo coinvolgere privati ed istituzioni per la ripartenza delle suddette strutture attraverso iniziative di varia natura”.

Il gruppo di ricerca collettiva pluridisciplinare è partito. Per chi ama la tecnologia ci sta anche l’hashtag #LFMAP. Per i comuni mortali invece basta un po’ di iniziativa e voglia di fare. O di ripartire, se preferite.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Più che luoghi nascosti, il centro di Viterbo purtroppo sfoggia tanti luoghi indecorosi e sozzi.

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