25042024Headline:

Camera di commercio: pace fatta

Lorenzo Tagliavanti (Cna)

Lorenzo Tagliavanti

Quando si dice le coincidenze…in via Primo Maggio, sede della Cna di Viterbo, viene ufficializzata la fine della lunga crisi economica e, in contemporanea, viene sancita la fine della guerra tra la confederazione locale, segretaria Luigia Melaragni e quella regionale, direttore Lorenzo Tagliavanti. Guerra ingaggiata tempo addietro in merito alle alleanze in vista del rinnovo della presidenza alla Camera di Commercio viterbese e che vede, appunto, la Cna di Melaragni schierata sulla candidatura Merlani, numero uno uscente di Unindustria. I vertici romani si erano dichiarati, in più circostanze, contrari all’apparentamento.
E’ rimasto deluso chi si aspettava una solenne «scomunica». Niente di tutto questo: tra Cna laziale e viterbese è (ri)scoppiata la pace. Formalizzata dalle parole dello stesso Tagliaventi: «La Cna di Viterbo ha avuto l’onore e l’onere, per anni, di guidare la Cciaa e lo ha fatto nel migliore dei modi. Ora siamo di fronte a una fase di cambiamento e la Cna locale intende mantenere giustamente gli impegni che ha preso. Tra noi non c’è alcuna diversità di vedute, ogni organizzazione territoriale ha esigenze e interessi diversi e, dunque, ha il diritto di muoversi come meglio crede. I nostri rapporti sono stabili e tendenti al bello». Punto.

Luigia Melaragni

Luigia Melaragni

Così come tendente al bello risulta l’economia della Tuscia in base ai risultati dell’indagine congiunturale sulle piccole e medie imprese, illustrata ieri mattina in conferenza stampa. Il Pil nell’ultimo trimestre 2013 si è chiuso con un più 0,1%, che certo non è un risultato esaltante, ma significativo perché rappresenta una inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni e comunque fa immaginare un 2014 migliore. Per l’economia viterbese una autentica performance (si fa per dire) se messa a confronto con i numeri delle altre quattro province laziali. E’ cresciuta anche la propensione a investire che, nel secondo semestre dello scorso anno, è passata al 22% rispetto al 19,6% dei sei mesi precedenti. Restano le difficoltà sul credito alle imprese che poi è la benzina della ripresa: a livello regionale si è fermato al 47,4%, a Viterbo è al 59,5%. Insomma, il cosiddetto credit crunch continua a frenare entusiasmi e investimenti. Però i piccoli imprenditori viterbesi ora sono più ottimisti: il 21,5% ritiene che il peggio debba ancora arrivare, il 16,5% pensa che il peggio sia alle spalle (è la percentuale più alta del Lazio), il 54,4% ritiene che siamo all’apice della crisi, il 7,6% non si pronuncia. Scende il numero di coloro che pronosticano nuove chiusure. «Si sta meno peggio di un anno fa – sintetizza il direttore del Cer (Centro Europa Ricerche), Stefano Fantacone – perché siamo dell’idea che la recessione sia finita e si sia avviata la ripresa. Ci conforta il fatto che il 15% degli imprenditori abbia deciso di fare nuovi investimenti, non accadeva da tempo». «Anche se – avverte Tagliaventi – una rondine non può fare primavera».
Per tornare a volare, la Cna viterbese si aspetta una svolta dalla nuova amministrazione comunale. «Magari partendo – sottolinea Luigia Melaragni – da una riqualificazione del centro storico. Non siamo pregiudizialmente contrari alla sua chiusura, ma occorrono verifiche sul campo. Lunedì cominceremo a parlarne con l’assessore Ricci».

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Anche se la guerra (dei bottoni) alle lobby viterbicole assai piace, ora a quanto sembra è scoppiata la pace.

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