29032024Headline:

Rischiamo di pagare il parcheggio a Belcolle

Il parcheggio della Cittadella della salute

Il parcheggio della Cittadella della salute

Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’ospedale. Nella speranza quindi che l’uccellino spifferone prima di vuotare il sacco abbia alzato il gomito, ecco quanto emerso sottobanco dopo l’articolo di ieri relativo al parcheggio delle Pietrare. Quello che non apre (nonostante sia pronto da venti mesi). Ma andiamo per ordine. Tenetevi forte signori, perché a breve è possibile che proverete il brivido di pagare (anche) il parcheggio di Belcolle. Ossia, toccherà (col condizionale d’obbligo) fare il ticket non solo per le analisi, ma pure per la visita ai parenti, per il pronto soccorso, per la radiografia e per riportare a casa la nonna. Che uno già parte motivato e felicissimo quando tira verso certi posti, se in più ti chiedono anche la questua per le strisce blu l’umore migliora senza dubbio.

Comunque. Come mai si sarebbe pensato di varare una manovra così lungimirante? Per capirlo ripartiamo dalla Pietrare. Ai commercianti avvelenati del comprensorio di Porta Romana era stato detto (e ribadito) che il motivo del disservizio era legato al mancato accordo sulla tariffa oraria. Che ok, fa ridere parecchio. Ma questa è l’Italia, baby. E quindi tutto sommato ci avevamo creduto. Male. Perché la faccenda ha risvolti assai più ramificati. Legati, manco a dirlo, alla gestione. Che dovrebbe finire nelle mani dell’Autoservice. Ossia la cooperativa che già vantava nello stesso settore lo spazio al Sacrario (quello enorme, che di sabato ospita il mercato e durante la settimana un cimitero di vetture). La coop sta in sofferenza. E siccome la coop sei tu, e quindi pure il Comune (che come dice la pubblicità può dargli di più), ecco l’idea di risollevarla affidandogli il secondo blocco, quello su due livelli dietro la Ausl. Ma dato che il buco è profondo assai, questa semplice mossa non basterebbe a colmare il vuoto delle casse. Così spunta la seconda pensata (che rimarchiamo, per ora è e rimane tale): convertire pure il piazzale verso San Martino.

Ora, tralasciando la riflessione sulla papabile speculazione legata alla salute dei passanti (di sicuro non si lascia l’auto lì per andare a fare a shopping), le domande naturali che sorgono sono altre. Diverse cose non tornano. Quel terreno a chi appartiene? Se ci ficcano un parchimetro il ricavato va al Comune? Tecnicamente non dovrebbe, poiché appartiene alla Ausl. Va all’ospedale? Sarebbe il primo caso nella storia della Repubblica. Va alla Regione? D’altronde supervisiona la struttura dall’alto. E l’Autoservice a chi si dovrà rivolgere a fine mese per lasciare la retta?

Visto che la sora Lella, al secolo Saraconi, assessore al ramo, non risponde al telefono (nonostante vari tentativi), si attende con fiducia un secondo uccellino, magari laureato in giurisprudenza. Sennò qua non se ne esce.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    E se ci facessero pagare l’aria che respiriamo? Ormai pur di fare cassa i nostri solerti amministratori (locali e nazionali), a livello di odiose tasse e ignobili balzelli, non ci fanno proprio mancare nulla.

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