18042024Headline:

Walk in Tuscia… e sai cosa vedi

Giuseppe Misuraca

Giuseppe Misuraca

“Sono un camminante. Scelgo la strada giusta e viaggio a modo mio. Sempre in movimento. Non resto fermo nello stesso posto mai. Un destino nasce quando il sole cresce. Dentro la valigia la mia strada è scritta già”. E queste sono le parole delle Nuove tribù zulu. Una delle migliori band etno folk dello Stivale. Che, in considerazione del proliferarsi dei vari Gigi D’Alessio o dei Ligabue di turno, per sopravvivere ha ben pensato di fare fagotto e di trasferirsi in India. Comunque. Camminano le Tribù. E cammina un po’ tutta la provincia (quella di Viterbo).

La moderna e salutare moda di girare come pellegrini in cerca (forse) del messaggio divino è sempre più dilagante. Così ecco la piacevole manifestazione a tema. Quella intelligente. Quasi avveniristica. Non fosse altro perché toglie i pedoni dalle Provinciali (sicuri come gatti in autostrada). Si chiama “Walk in Tuscia… E dintorni”. Null’ha a che vedere col proverbio su Terni e Narni. E si sviluppa sul lungo termine. Saranno infatti addirittura tredici le escursioni messe in piedi dal binomio “Zona olimpica atletica Viterbo” e “Special training”. Circuiti sportivi a tuttotondo, da coprire in un periodo lungo compreso tra marzo e novembre. L’estate ci si ferma, che fa caldo.

“Sono dodici anni che stiamo sul pezzo – dice il prof organizzatore Giuseppe Misuraca (insieme ad Antonino Morabito e Rossella Lodesani) – Prima si faceva un volta ogni tot. Poi più tappe congiunte. Nel 2013 siamo arrivati a dieci. Quest’edizione se ne sono aggiunte tre. Altri avrebbero voluto inserirsi, ma per questioni di logica e per non impazzire abbiamo chiuso così. Soddisfattissimi e carichi in vista del varo”.
Si parte oggi. Battesimo a Viterbo. Seguiranno Vallerano, Canepina, Barbarano Romano, Celleno, Canale Monterano, Lubriano, Corchiano, Vitorchiano, Gallese. E la città dei Papi proporra’ quattro varianti. Ogni gita fuori porta indossa un nome a tema. E ogni partecipante (con una quota d’iscrizione pressoché simbolica) potrà gustarsi scorci incredibili. Potrà ricaricare le pile dopo una settimana di lavoro. Respirare aria buona. Stare a sentire una guida nelle aree archeologiche. Svegliare i muscoli. Gustare un menù tipico (anch’esso economico), attraverso convenzioni prestabilite con agriturismi, ristorantini, pro loco e via dicendo.
“Abbiamo sempre ottenuto ottime risposte – prosegue Misuraca – tra i cento e i duecento partecipanti a botta. Di tutte le età. Con provenienze in crescita da fuori provincia”. Segno che la Tuscia piace. Che la natura funziona. E che farsi quattro passi non è solo un modo per staccare. Ma se si mette in piedi un meccanismo intelligente, con poche mosse, al fruitore si fornisce un prodotto turistico culturale non da poco.
E buone passeggiate.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Bello camminare tra le bellezze della Tuscia lontani dagli obbrobri della sedicente kultura targata kaffeina.

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da