Salve a tutti. Torniamo coi piedi per terra. Che qui dopo il Tuscia in jazz c’è il rischio concreto che un po’ di cultura ci contamini. Di quella buona, sia chiaro. Per la cultura popolare invece c’è sempre tempo. E modo. E occasione. E le elezioni stanno dietro l’angolo (quindi un bagno di folla non guasta mai).
Si è appena chiuso il Tuscia in jazz, si diceva. Ed ecco pronte un altro paio di cosette niente male. Guai pertanto a chi dice che a Viterbo “non se move paja”. Da un lato spunta il criptico San Pellegrino in fiore. Edizione volutamente avvolta nel mistero. Che quelli di Roma e ancor più lontano saranno felicissimi di farsi due ore d’auto (e di buche) per venir a mirar una cosa che non si sa cos’è. E poi voilà, Medioera. Il festival della cultura digitale. Col suo programma che non è affatto avvolto nel mistero, ma spalmato per i cartelli di mezza provincia e chiaramente in rete (sennò non era digitale, al massimo analogico). Si parte il trenta aprile e si chiude il quattro di maggio. Tra ospiti noti, meno noti, faccende avveniristiche e addirittura il #droneraduno. Tranquilli, non ci conquisterà nessun esercito alieno. Semplicemente sopra le nostre teste voleranno quei fregnetti fastidiosi che si fanno gli affari degli altri. Gli aeroplanini che usa pure l’intelligence per spiare i Bin Laden di turno. Comunque. Tra le star della manifestazione troneggia Alec Ross. Che non è un dentifricio inglese ma colui il quale ha “ricoperto il ruolo di senior advisor per l’innovazione per il segretario di Stato Hillary Clinton. Ma è stato anche organizzatore delle politiche tecnologiche, dei media e delle telecomunicazioni durante la campagna elettorale del presidente Obama”. A seguire Zoro. Quello della tivvu’ dopo le undici di sera. Il romanaccio lanciato dalla Dandini.
Chiuderà invece la terza giornata Hila Oren. Amministratore delegato di Tel Aviv Global City, presidente della School of Visual Teatro a Gerusalemme, membro del Dipartimento della Cultura presso il ministero israeliano della Cultura. E ancora, consigliere per gli affari culturali ed educativi per nove governi locali. E per fortuna che laggiù le donne non lavorano. Il convegno invece intitolato “Pensa, realizza, monetizza” sarà capitanato da Francesco Facchinetti. Si, quello del Capitan Uncino… E come ciliegina sulla torta Selvaggia Lucarelli (ci dicono opinionista) col suo libro (ci dicono senza figure) “Che ci importa del mondo”. Questo il sunto. Inserito in mezzo a tanto altro. Ideatori Claudio D’Angeli & Mauro Rotelli. Direzione artistica di Massimiliano Capo. Appoggio logistico del Comune. Partnership dell’associazione Gioventù Protagonista. E diversi sponsor privati. Godetevela.