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“Col Marchio Tuscia ho trovato la qualità”

Andrea Fusco

Andrea Fusco

Fumetti, fumetti, fumetti. Dylan Dog prima di tutto. Alla caratteristica esclamazione del fascinoso indagatore dell’incubo, questo particolare ristorante romano deve, infatti, il nome: Giuda Ballerino!. E come il fumetto è espressione di diversi linguaggi, anche il Giuda Ballerino accoglie diversi generi di ristorazione: wine bar, osteria e ristorante gourmet che vanta una stella Michelin.

Decentrato rispetto ai circuiti deputati della ristorazione romana, il locale di Andrea Fusco con le tavole dei grandi maestri italiani del fumetto alle pareti, sui vetri delle porte, nei bagni, ha la capacità già sulla soglia di catapultarti in un altrove onirico, moderno, curato che non rinuncia mai al divertimento così come la sua cucina.

“Mia moglie Mariana (sommelier e responsabile di sala) ha sempre creduto nella vitalità e nelle risorse della periferia. Il Giuda Ballerino! è diventato quello che è oggi anche per la sua posizione. Certo, a volte è faticoso, sicuramente in parte abbiamo dovuto adattarci, ma sono affezionato a questo quartiere che comunque ci ha accolto bene e dato tanto”. Gli occhiali non coprono lo sguardo ironico e divertito di Andrea Fusco.

Dopo la Scuola Alberghiera, Andrea approda per uno stage da Gianfranco Vissani che gli apre la strada nell’alta ristorazione, ma il percorso non è lineare.

Carattere indipendente, lontano da piaggerie e insofferente alle tappe obbligate, Andrea ha avuto momenti di ripensamento, ha intrapreso Scienze dell’educazione e intanto lavorava come cameriere in un hotel di lusso, poi è ritornato sui suoi passi e finalmente è arrivato II Giuda Ballerino!

“Sei un appassionato di fumetti, questo è evidente, come mai hai voluto creare questo legame importante con il locale e la tua cucina?” chiede Carlo Zucchetti guardando la sensuale tavola di Crepax sopra il nostro tavolo.

“Volevo dare un’identità forte al posto e soprattutto caratterizzarlo con le mie passioni: il fumetto e il cinema. Qualche tempo fa ospitavamo spesso mostre della Scuola Romana del Fumetto o disegnatori che a fine serata ci regalavano tavole molto belle”. Alto e imponente, Andrea ha una faccia tremendamente simpatica e un pragmatismo ludico che definiscono una personalità forte e fuori dagli schemi.

“Come nascono i tuoi piatti? La tua è una cucina giocosa, divertente e divertita, ha un carattere spiccato!”

“È vero – la faccia di Andrea si allarga in un grande sorriso – nonostante gli affanni nel far quadrare i conti, soprattutto in questo periodo, i fornelli rimangono il posto della creatività giocosa. Per questo i miei piatti non nascono sempre allo stesso modo. A volte è il prodotto che mi fa scattare un’associazione di idee, a volte è la curiosità di sperimentare una nuova tecnica. Sempre di fondo comunque c’è il rispetto della stagionalità. E poi mi piace rielaborare i piatti territoriali classici, magari esaltandone le materie prime attraverso le tecniche di cucina”.

fusco zucchetti“Semplicità e immediatezza sono due caratteristiche importanti della tua cucina, ma anche la capacità da far esprimere al massimo le materie prime. Come è stato lavorare con i prodotti a Marchio Tuscia?”. Era una notte buia, ma non tempestosa di fine novembre quando per Piacere Etrusco – la manifestazione organizzata dalla Camera di Commercio di Viterbo con la collaborazione di Carlo Zucchetti – i prodotti a Marchio Tuscia sono diventati protagonisti dei piatti di Andrea Fusco. Fabio Turchetti, giornalista enogastronomo de “Il Messaggero” e della guida Slow Wine, ne ha felicemente illustrato le caratteristiche, presenti anche Luigi Pagliaro della Camera di Commercio di Viterbo, Davide Tanganelli (Degustazioni) e Pasquale Pace (Il Gourmet Errante). Mancava solo Groucho Marx, impegnato altrove a chiedersi: “A cosa serve il grano duro? A fare il pane raffermo”.

Carlo ripercorre i sapori della serata:”Ricordo in particolare i Bottoni con salsiccia, crema di cavolfiore e lenticchia di Onano. Un piatto equilibrato, chiaro, diretto in cui ogni sapore era esaltato, senza sovrastare gli altri in una perfetta armonia”

“Lavorare con i prodotti a Marchio Tuscia è stata una bella esperienza, molto stimolante tanto che ho voluto fare tutti piatti nuovi! Molti prodotti li conoscevo come il pane del Sambuco, il Fiocco di Chiodetti o le patate di Viterbo, altri sono stati una piacevole sorpresa come le salsicce di Stefanoni. Devo dire che la qualità è moto alta, il problema è la reperibilità”.

Per Andrea si avvicina l’ora di tornare ai fornelli, per noi quello di tornare nella Tuscia. Oltrepassiamo le porte a vetri come tanti mondi paralleli fino a raggiungere quello che crediamo sia il nostro… sarà veramente così?

(dal blog di Carlo Zucchetti)

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