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La Quercia, un ringraziamento nei secoli

La Quercia (1)Si è rinnovata la tradizionale processione di ringraziamento alla Madonna della Quercia da parte del popolo bagnaiolo, che da secoli in questo modo ricorda quanto avvenne nel XVI secolo.

Dopo il sacco di Roma del maggio 1527, le truppe imperiali  decimate dalla peste si ritirano verso il nord dell’Italia. Una delle prime tappe è la zona del Viterbese ed una parte della soldataglia si ferma nei dintorni de La Quercia dove, conosciuta la debolezza del Castro di Bagnaia,  in quanto tutti gli uomini validi sono stati arruolati nell’esercito papale, una schiera di Lanzichenecchi, soldati luterani tra i più feroci, cerca di assalire il piccolo Borgo. A difesa delle mura solamente donne, vecchi e bambini armati di bastoni, sassi, acqua bollente e piccole macine per grano. L’impeto degli assalitori è tale che ben poche sono le speranze di salvezza, soprattutto quando alla testa dei soldati si pone il comandante degli invasori per maggiormente incitare i suoi uomini. In quel momento tra le urla e le preghiere della popolazione si sente un grido: “Madonna de La Quercia, sarvatece”. Una giovane popolana, passata alla storia con il nome di “Pucciarella” scaglia un mortaio di pietra sulla testa del comandante, uccidendolo. Gli assedianti terrorizzati e sbigottiti fuggono, sbandati, lasciando Bagnaia salva.

I Priori della comunità per ringraziare la Madonna della Quercia per lo scampato pericolo, decidono di fare una solenne processione il secondo giorno dopo la Pasqua e così fu da quel 14 aprile 1528. Una tradizione rimasta nei secoli e che anche quest’annoi ha visto le Confraternite, le associazioni religiose e civili e la popolazione rinnovare questo atto di gratitudine che lega Bagnaia e La Quercia, culminato con la Messa officiata dal vescovo Lino Fumagalli e cocelebranti don Francesco Centini, don Vittore e don Luigi.

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