29032024Headline:

La strada per la fusione è già in salita

CVD, nel senso di Come Volevasi Dimostrare. E’ bastata l’anticipazione di Viterbopost per far esplodere il dibattito e le polemiche su una possibile fusione tra le due massime realtà del basket maschile cittadino, la Nuova Fortitudo e la Stella Azzurra. Un dibattito che dalla piazza virtuale di Facebook è passato addirittura agli onori della carta stampata, visto il comunicato ufficiale della Nuova Fortitudo che si è guadagnato spazio sul Corriere di Viterbo.

Una veduta area del PalaMalè

Una veduta area del PalaMalè

Nella nota, la società del presidente Luciano Tola replicava in tono garbato alle osservazioni di Lillo Ferri, responsabile del settore giovanile stellino e fermamente contrario al matrimonio coi cugini. Posizione legittima, quella di Ferri, eppure – a leggere le affermazioni della Fortitudo e a verificare qualche fonte al PalaMalè – sembrerebbe un po’ isolata dal resto delle idee che circolano nella sua stessa società. E’ noto infatti che tra i vertici della Stella sono in molti, e autorevoli, quelli che spingono per la fusione. Non perché sia una questione di vita o di morte – la Stella non ha certo problemi societari -, ma perché è convinzione che una fusione sia l’unico sistema per lanciare Viterbo verso un palcoscenico nazionale prestigioso (vale a dire la serie Dnb). E’ lecito pensare dunque che le idee di Ferri, rispettabilissime per carità, siano personali e non vincolanti ad una futura unione. Insomma, come quello che ad un matrimonio, poco prima del fatidico sì, si alza in piedi e dice che è contrario. Ciò che ha impressionato, semmai, è stato il tono del dibattito: mettersi a discutere su chi dovrebbe fare il presidente, con veti incrociati, o avanzare sedicenti “primati morali” rispetto all’altro (“Noi abbiamo 25 anni di storia alle spalle”, “Noi invece abbiamo dirigenti che hanno fatto la storia”), sembra tanto una riedizione del vecchio giochino del chi ce l’ha più lungo. E’ logico che partendo da questi presupposti la fusione non potrà mai prendere corpo, e chi pensava (sperava) che la Viterbo dei canestri fosse diventata finalmente adulta, be’, meglio che vada a nascondersi per la vergogna.

Certo, la Stella Azzurra al momento ha altro a cui pensare. Il divorzio con coach Pasqualini e l’avvento di Faustino Cipriani (tra l’altro ex Fortitudo, con la quale non si è lasciato benissimo) in panchina è ancora caldo, e gli imminenti playoff sono un appuntamento troppo importante per distrarsi. Occorre riacquisire la concentrazione perduta, archiviare la figuraccia del derby e dare un senso a questa stagione: i mezzi tecnici ci sono tutti e Cipriani, dall’alto della sua esperienza, sembra l’uomo giusto per sfruttare al massimo le potenzialità del gruppo. Che sono enormi. Dopo, a bocce ferme, ci sarà tutto il tempo per ragionare su eventuali scenari.

E la Nuova Fortitudo? E’ la squadra del momento, e non solo perché ha stravinto il derby (con scene di esultanza clamorose e forse un po’ provincialotte). La certezza dei playoff e la possibilità di conquistare addirittura il quarto posto non possono che galvanizzare la banda Bondi. E intanto i dirigenti cominciano a muoversi per l’anno prossimo. Che sia fusione o no, l’impressione è che i biancoverdi potrebbero comunque frequentare la serie B: o arrivandoci sul campo, o magari rilevando un titolo sportivo, che già sarebbe stato offerto al club viterbese: già, perché come ogni anno il mercato dei titoli è bello che iniziato.

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