24042024Headline:

Tanti turisti, e pure un predicatore

turisti (2)La piazza era quella giusta. Delle erbe. Con evidenti effetti collaterali. Non diffusi (e per fortuna). Ma concentrati su di un singolo individuo. Il cosiddetto predicatore. Colui, cioè, che parla tanto di Dio e dei suoi magnifici poteri e del mondo che sarà e di tante altre previsioni senza senso alcuno. Ma con enfasi. Col manualetto sottobraccio. Con due chitarre ad accompagnarlo, manco fosse Edoardo Bennato. E con tanto di pubblico, numeroso, suddiviso equamente tra perplessi e prossimi seguaci. Che uno si domanda: se ci sta tutta questa gente per l’ultimo degli Ezechiele, quanta ce ne sarà in giro per tutta Viterbo? Tanta. Effettivamente. Più del previsto. Nonostante si stia parlando del 25 di aprile, con trenta gradi all’ombra, e con le previsioni meteorologiche che giocano a favore (ormai è arcinoto, quando gli incravattati in tivù dicono che piove nessuno si muove più dalle città).

Struscio prepotente al corso. Con negozi (abbastanza) aperti e addirittura qualche commerciante sorridente. Parecchio picareccio in zona Comune. Porte spalancate a Palazzo dei Priori. E turisti (queste strane creature) a fotografare la Carrozza piuttosto che il soffitto. Molta fuffa pure lungo il serpentone sampietrinato che porta a San Pellegrino. Col Palazzo Papale una volta tanto multiculturale. Il ponte vivo, quasi impraticabile. E giù giù stessa faccenda fino ai pittoreschi vicoletti nascosti. Incredibile, verrebbe da dire. Miracolo. Poiché questo è (senza ombra di dubbio) il flusso naturale. Quello che non giunge in loco sotto tortura. E nemmeno causa mostre, fiere, fiori, iniziative, pubblicità o roba varia. Ok, qualcuno avrà bucato lungo la superstrada e s’è fermato. Altri si stavano preparando per l’Internazionale canina di oggi.

turisti (3) E poi c’è la crisi, che consiglia viaggi brevi e spese strette. Ma il volume parla chiaro. E dal volume occorre (ri)partire. Tenendo qualche bar in più aperto in mattinata ad esempio, che per prendere un caffè una comitiva di olandesi è arrivata a Vetralla. Indicando meglio (anzi, indicando e basta) eventuali aree sosta, parcheggi, e principalmente dove ficcare i maledettissimi camper. Che solo a Bagnaia ce ne stavano venti sotto il ponte (chiaramente nessuno ha pagato un euro per la notte, ma tutti hanno occupato suolo utile). Per poi arrivare a pianificare un contorno che rende il soggiorno un cioccolatino. Un pocket coffee.

D’altronde Viterbo è una bella città. E su questo non si discute. “Un buon sitio”, commento ineccepibile della combriccola spagnola che sorseggia Peroni a via Marconi. E più lingue si mescolano, più culture s’incontrano, più c’è gusto a passeggiare. Ora lo sappiamo. Meglio tardi che mai. La prossima scommessa sarà quella di mantenere e canalizzare il turismo. Giornate come ieri non possono (e non devono) essere un’anomalia piazzata nel bel mezzo del deserto del Gobi.

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1 Commento

  1. disqus_V1hkqKExT7 ha detto:

    Sbrigarsi a fare un parcheggio per i Pullman fuori Porta Faul,accanto al Mc Donald’s,e sto benedetto ascensore che sale al centro!!!!

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