28032024Headline:

A Civita Castellana tutto ancora in ballo

Gianluca Angelelli

Gianluca Angelelli

Per fare sedici seggi (sedici, mica sette milioni) a Civita Castellana hanno impiegato otto ore, mezz’ora a seggio. Si può fare di meglio, magari assumendo al prossimo scrutinio qualche esperto dallo Stato libero di Bananas, ma l’attesa sfiancante dei risultati è stata premiata da un notizione: sarà ballottaggio tra il sindaco uscente Gianluca Angelelli e Franco Colamedici. Cosa che del resto si sapeva da settimane, data per scontata nei bar cittadini, ammessa sottovoce dagli stessi candidati, magari prevista persino in sede di accordi pre elettorali, che potrebbero sfociare a breve – nelle due settimane che ci separano dal giorno del giudizio – anche in apparentamenti ufficiali. “Quando da Civita Castellana non si fanno sentire – diceva ieri qualcuno nella federazione provinciale del Pd – è un brutto segno. Se le cose vanno bene, di solito, chiamano dopo le prime dieci schede scrutinate…”. Non hanno chiamato.

civitaLa conta, ieri sera, si è chiusa con posizioni abbastanza definite: Angelelli (sostenuto da Pd, Civita Civica e Sel) tra il 46 e il 47 per cento, Colamedici (sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Ricostruiamo Civita e Civita Rinasce) intorno al 30 per cento. Una bella forbice, non c’è che dire, soprattutto a leggere i risultati del resto della pattuglia di aspiranti sindaci, tutti lontanissimi. A partire da quel Maurizio Selli che col suo 10 per cento circa porta a casa comunque un discreto risultato, alla luce soprattutto dei capitomboli degli altri candidati Cinque Stelle sparsi qua e là nella Tuscia. Seguono Cristina Proietti Barduani, di poco oltre il 5 per cento: con La Sinistra per Civita, ad occhio, ha attratto quelle preferenze dell’area Rifondazione che sarebbero state decisive per una vittoria al primo turno di Angelelli. Più staccati, il civico D’Abbondanza (Cittadini in Comune) e Alberto Mereu di Casapound.

Franco Colamedici

Franco Colamedici

Questo il quadro, e adesso viene il bello. Perché Colamedici cercherà di stringere alleanze per recuperare terreno e tentare la vittoria in volata. Potendo contare – è naturale – anche sul sostegno di tutto il centrodestra viterbese, il quale pensa a ragione che un successo in extremis a Civita, nella (ex) Stalingrado della Tuscia, potrebbe addolcire un po’ gli sganassoni rimediati in questa tornata di amministrative. Fanno gola, parecchio gola, i voti rastrellati dal Movimento Cinque Stelle, ma sarà impossibile, visto il decalogo del profeta Grillo, che si assista a qualche apparentamento ufficiale. Più plausibile – ma sempre difficile – che i grillini lascino “libertà di coscienza” a chi li ha votati al primo turno. E Angelelli? All’avvocato basta un piccolo, ultimo sforzo, magari da chiedere proprio alla Proietti Barduani: una manciata di voti per tagliare il traguardo e guadagnarsi la rielezione. Con un dubbio e una paura. Il dubbio: che al ballottaggio crolli l’affluenza e saltino tutti gli equilibri. La paura: che nelle elezioni del trionfo di Renzi, il suo fedele seguace civitonico debba rimanere a bocca asciutta. Sarebbe davvero una terribile beffa.

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