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La Barabbata nel mirino degli antropologi

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La comunità martana celebra oggi la suggestiva Festa della Madonna Ss.ma del Monte, o delle Passate, che si celebra ogni anno il 14 maggio.

Caratteristici carri, spesso arricchiti da zampilli d’acqua, trasportati a spalla o trainati, vengono portati al Santuario della Madonna del Monte con le primizie del lavoro dei partecipanti: pesci, frutta, verdure, ortaggi. Una tradizione, quella della Festa delle Passate, che si rinnova ogni anno da secoli e che, dalle 9 del mattino, vede sfilare il corteo storico composto dalle antiche categorie di lavoratori – Casenghi, Bifolchi, Villani e Pescatori – secondo un lungo e tradizionale percorso che dalle rive del lago attraversa tutto il paese e termina presso la chiesa del Monte. È qui che la festa raggiunge il suo apice emotivo con le “Passate”, vale a dire i tre giri del Santuario che compie ogni categoria, entrando dalla porta principale, finemente addobbata dalla popolazione, attraversando il presbiterio e uscendo dal convento attiguo alla chiesa. Al termine del terzo giro ad ogni Passante viene data la tipica ciambella, dono che nei secoli ha sostituito il tradizionale banchetto offerto ai partecipanti al corteo.

Da sempre oggetto di studi da parte di antropologi e ricercatori provenienti da tutta Italia, che ancora oggi continuano a studiarne le origini incerte, la manifestazione quest’anno vede la presenza di un gruppo di antropologi dell’università “La Sapienza” di Roma. Coordinati dalla professoressa Alessandra Broccolini, hanno seguito un gruppo di lavoro locale in un “laboratorio” di formazione e riflessione finalizzato alla sperimentazione di un “inventario partecipato” della festa, nell’ambito delle azioni di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dopo la ratifica italiana della Convenzione Unesco 2003, che faccia da base per una riflessione locale sulla manifestazione ed eventualmente orientato ad avviare un percorso di candidatura.

Il progetto dell’università romana, uno dei primi ad essere attivato nel nostro Paese, è coordinato dalla già citata professoressa Alessandra Broccolini e dal professor Vincenzo Padiglione e coinvolge la festa della Madonna del Monte di Marta e quella di S. Domenico di Cocullo. Oltre alla coordinatrice, sono presenti a Marta gli antropologi Katia Ballacchino, Elena Sinibaldi e Marco d’Aureli, tra l’altro direttore di due musei etnografici locali, quello di Latera e quello di Cellere.

Al di là degli incontri con il gruppo di lavoro, già consistente e aperto a tutti i cittadini interessati, sono previsti alcuni appuntamenti pubblici volti a condividere e ad implementare i riscontri ottenuti con il resto della cittadinanza. Il primo di tali incontri, dal titolo “La Festa delle Passate come patrimonio culturale immateriale”, si terrà sabato 17 maggio presso i locali dell’oratorio di Marta alle ore 17.

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