19042024Headline:

Turismo, gli imprenditori fanno rete

imprenditori e turismo (2)A quanto pare se ne sono accorti un po’ tutti che questa città e’ fica. Che ci sarebbe margine per guadagnare. Che la gente passa e non solo, si ferma. L’ha capito la classe politica (meglio tardi che mai). Rimasta sbalordita dai risultati delle ultime manifestazioni e dall’afflusso nei dì di festa. L’hanno compreso ancora meglio i cosiddetti privati. Ovverosia, coloro i quali al fine di sbarcare il lunario offrono servizi ai fruitori in cambio di dinero.

E così, in quattro e quattr’otto, una decina di imprenditori si sono uniti. Che a Viterbo fa rima con utopia. Hanno fatto gruppo. O meglio, hanno certificato (con tanto di atto) la cosiddetta rete d’impresa. Dandogli anche un nome: Etruscan life tour. Inglesissimo nell’appellativo. Ma profondamente locale nei contenuti. I vari attori che ne fanno parte hanno lo scopo unico di attrarre turismo (altri si aggiungeranno, la lista è aperta). Con tutte le sfaccettature del caso. Dai pacchetti classici ai percorsi gastronomici. E ancora eventi diffusi e molte altre parole come queste che vanno tanto di moda, e che dalla creazione del calendario all’anno del Signore 2014 hanno funzionato ovunque tranne che qui.

Al che uno (nemmeno troppo intelligente) si domanda: e perché stavolta dovremmo credervi? “Perché siamo privati – risponde Daniela Eusepi, from Tarquinia – E quindi non abbiamo burocrazia. Solo interessi a migliorarci e a cooperare. Se capita gente da me al mare e piove, la spedisco da Marco (Sensi, quello delle Terme). E viceversa. Questo solo per fare un esempio pratico. Se poi ci mettiamo che tutti insieme facciamo maggiore eco e che quindi possiamo catturare più prede, ecco che il concetto di attrarre e presentare molte varianti si concretizza”.

Che poi tradotto sarebbe: questi non giocano coi soldi degli altri. Quindi è naturale che puntino a far cassa. Dato che in mezzo ci stanno titolari di strutture ricettive importanti (Hotel Salus, Balletti…) se girano loro, intorno qualcosa gli si può creare. Con la mano sulla spalla dell’amministrazione. Con l’occhiolino strizzato della Provincia. E con il cervello degli stessi “pescatori” (quelli che utilizzano la rete) sincronizzato sui tanto agognati bandi europei. L’Etruscan infatti non nasce così, tanto per. La possibilità di accedere a determinati fondi stuzzica e non poco. Ancor più in un contesto storico di secca come quello odierno.

Interessante è infine la composizione della squadra. Oltre ai colossi sopracitati ci stanno ad esempio MagnaMagna e Giardini di Ararat. Che punteranno per logica sulla Tuscia da tavola (d’altronde mica vendono lavatrici). Archeoares (che di solo turismo campa). E la PromoTuscia, che in un certo senso pare destinata a chiudere un percorso di aggregamento nato almeno quattro sindaci fa. A proposito. Entusiasta del format è il primo cittadino Leo Michelini. Leggermente spiazzato ma subito in ripresa l’uomo cultura Tonino Delli Iaconi. “Io non c’entro niente – esordisce alla Bart Simpson – Ma vi sarò di supporto. È una vittoria dell’intelligenza e del progresso”.
Doppio chapeau.

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1 Commento

  1. Massimiliano Forieri ha detto:

    Purchè da rete non diventi cartello

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