Non si poteva chiedere di meglio. C’era quello fino fino che messo per lungo pareva un rigo nero in mezzo alla televisione. Quello con le zampe infinite davanti e minuscole di dietro. Quello che non si distingueva bene la faccia dal sedere. Quello che somigliava più a un gatto. Quello spocchioso, ma oggettivamente solo per ego. E verrebbe da dire… Finalmente. Perché questi, su tutti, sono i veri cani. I meticci. O meglio, i bastardini. Figli di chissà quale incerta cucciolata. Di un amore clandestino da una notte. Di un Labrador pescatore mai tornato. Di un Pechinese inspiegabilmente attratto da un Terranova. Strani. Buffi. Improbabili. Ma con un cuore grande così.
È passata senza dolore e con molti sorrisi la mattinata di Pratogiardino. La quarta edizione della “Festa dell’amicizia a quattro zampe”. All’insegna del divertimento puro. Della socializzazione tra famiglie. Dell’aria aperta da panino e birretta fresca. E poi c’erano loro. I protagonisti non pelosi. I bambini. Col guinzaglio tra le manine e Fido o Pluto o chissà chi al seguito. Li hanno spinti all’interno del ring nella speranza (vana) di vederli saltare un ostacolo. Guai, nemmeno un balzo. Però il premio finale (un bastoncino puzzolente o anche una patatina estratta dalla busta) se lo sono pappati lo stesso. E poi forse la sbarra era meglio utilizzarla stile limbo. E oltretutto chissà cosa ci stava dentro a quel tunnel di plastica. Meglio non avventurarsi. “Sottolineo sempre lo spirito amatoriale all’ennesima potenza della manifestazione – questo il parere di Francesco Simoncini, promotore ed ex consigliere comunale – ringrazio l’amministrazione che ci ha dato una grande mano. Più Mario Venanzi del Gruppo cinofilo. È un giorno bello, semplice e piacevole. Ci si incontra e ci si diverte. Tutto qua. Senza dubbio, dati anche i partner, lo ripeteremo. Dedichiamo l’evento alla giraffa uccisa brutalmente allo zoo di Copenaghen. Una barbarie incommentabile”.
A mezze maniche, tutta presa ad accarezzare qua e la, anche la delegata alla tutela degli animali, presso Leo Michelini in persona, Maria Rita de Alexandris. “Come non raccogliere l’invito di Francesco? – la sua replica – Ottimo risultato. Splendida mattina di sole. Cuccioli umani e non felicissimi”.
E tra di loro, un tantino più cresciuto, c’era pure Giulio Marini (a spasso senza perro). Tutina dotato (come quando si va in pensione) si è concesso quattro chiacchiere (elettorali?) tra le vie dedicate a Lucio Battisti. In un certo senso il volontariato (e il Festival lo conferma) unisce destra e sinistra. Solo lui.
Ma la chicca è risultata un’altra. Per quanti se la fossero persa, una bancarella semplice ma innovativa, proponeva un gelato studiato ad hoc. Il cornetto per cani. Che, al di la del nome, non pareva affatto male. E loro han gradito, alla faccia dei colleghi che prima di certe manifestazioni si fanno una settimana di dieta. Tie’.