Sette anni senza. Troppo tempo trascorso lontani da una delle tradizioni più importanti del borgo. Ed ecco che Bagnaia, seppur tra mille difficoltà, riscopre l’infiorata. Precisazione: quella a terra. Nelle ultime occasioni si era comunque provveduto a sistemare drappeggi e fiori. Ma solo sui balconi e lungo le vie. Non, in sostanza, le consuete coreografie floreali poste sulla pavimentazione. Riparte così l’infiorata. Naturalmente questa domenica (ore 18 in punto), il Corpus domini.
“Abbiamo ricercato tutte le persone che erano solite farla – dice Laura Belli, presidente della Pro Loco – Le abbiamo raccolte in riunione, e ci siamo messi a lavoro. Solo attraverso la sinergia si è riusciti a rispolverare il tutto. Ringrazio già ora quanti parteciperanno e quanti ci hanno dato una mano in fase logistica”.
Già, l’idea di fare gruppo parte proprio dalla Pro Loco. Capace di radunare i saggi di Bagnaia. Quelli che disegnano e tagliano le forme in cartone. Più nuove reclute che immediatamente hanno sposato la causa (come i ragazzi del agreste). Si è anche fatta un po’ di cassa attraverso una cena di “paese”. Sempre puntando sulla collaborazione collettiva e sugli ottimi prodotti tipici.
Determinante, infine, il supporto dei sacerdoti. “Il nostro intento non è quello di prendere il sopravvento su ogni avvenimento – chiude la Belli – bensì quello di aiutare. Di crescere insieme. Di riproporre quanto di buono è finito nel dimenticatoio. Se altra gente si volesse unire domenica ci trova in piazza XX settembre. Ripartiremo un po’ in sordina. Ma con gli anni vogliamo crescere e far divenire l’infiorata un evento capace di attrarre turisti. Ampliando l’offerto con le nostre tipicità”.