28032024Headline:

Galeotti, un patrimonio che merita un museo

mostra galeotti (1)Che Pietro Vanni fosse un pittore lo sanno un po’ tutti. Che si stia parlando di un personaggio locale pure. Ma quanti erano a conoscenza del fatto che nel 1905 venne rimandata l’inaugurazione della rete elettrica per rispetto della sua dipartita? Pochi. Probabilmente quasi nessuno. O meglio, solo i folli. I Mauro Galeotti di turno. Quelli col cravattino perenne. Con l’occhialetto colorato. Con la mania di accumulare materiale e materiale su Viterbo. E non per business. E nemmeno per chissà quale altro motivo. Solo per amore. Un amore che ormai non entra più nemmeno in un capannone industriale.

La mostra dedicata a la belle époque sotto la Palanzana (tutta roba sua e tutta originale) rende bene l’idea di quanto Galeotti sia un’autentica memoria storica. A tal punto che solo con un centesimo degli scatti che possiede, quelli appiccicati sulle pareti dell’ICult (Valle Faul) si può viaggiare con la testa e con la fantasia per un mondo ormai dimenticato. Ma ricco di spunti, di curiosità, di stranezze, di irregolarità.

mostra galeotti (2)Ci stanno gli avvocati. E tra loro Giuseppe Signorelli. Il Cardinale Pietro La Fontaine, quasi Papa. Luigi Rossi Danielli (e chi non lo conosce peggio per lui). Questi solo tra i personaggi.

Chicche su San Martino, La Quercia e altre periferie. Le terrecotte di Vetralla. I bozzetti delle Macchine di Santa Rosa. Una panoramica mozzafiato di Giuseppe Polozzi. E un centinaio di angoletti (a cavallo tra 800 e 900) da rivedere in ottica “com’era e com’è”. I panni tesi fuori porta del Carmine. Piazza Fontana Grande rivoluzionata dalla Corte D’Assise, con bar ad essa intitolata. I Dazieri a braccia conserte al varco delle varie Porte. La sede dei pompieri sotto gli archi del Comune. Via Cavour, un tempo Napoleone.

mostra galeotti (3)Ecco. Ma se questo è uno spicchio del bagaglio di Galeotti. E dato che tanto gli piace render pubblico il suo privato, non si potrebbe pensare ad un qualcosa di fisso? “Un museo – dice – ho tutto pronto. Quanto si trasferisce. Prima o poi dovrò pure lasciarla a qualcuno tutta questa roba”.

In effetti, tra foto, manifesti, oggettini vari su Santa Rosa, attrezzi di ogni tipo e chi più ne ha più metta, il problema sarebbe solo quello di avere una struttura abbastanza grande nella quale ubicarli. L’idea è partita. Il materiale non manca. Serve solo un po’ di buona volontà e un supporto da parte delle istituzioni. Staremo a vedere.

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