19042024Headline:

Sulla Tirrenica la sterzata di Mazzola

AUTOSTRADA_tirrenicaMa insomma, quanti lavoratori locali sono occupati nei cantieri dell’autostrada Tirrenica, nel lotto 6A, quello nel territorio tra Tarquinia e Civitavecchia? La questione è dibattuta da tempo, e negli ultimi giorni è tornata alla ribalta. L’Ugl ha sparato una percentuale interessante: il 50 per cento dei lavori sarebbero affidato ad imprese locali, almeno a sentire questo sindacato. Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola si permette di obiettare.
“Questo dati non mi convincono. Anzi, quella che doveva essere un’occasione d’oro per l’economia si sta trasformando in un’occasione persa”. I dubbi di Mazzola non finiscono qui: “Quante aziende e quanti operari del territorio sono impiegati? A che prezzi lavorano le ditte? Ci sono offerte anomale? C’è lo sfruttamento della manodopera? – si chiede il sindsco – Sono domande cui nessuno ha dato risposta fino a oggi. Occorre più chiarezza e trasparenza e invito tutti quanti, anche i sindacati, a fare verifiche per fugare via ogni dubbio. Non sono una o due aziende coinvolte in poche opere marginali a cambiare la situazione o a fare testo”.
La versione di Mazzola non è neanche troppo inedita, visto che qualche tempo fa un altro sindacato, la Filca Cisl, aveva sollevato qualche obiezione alla distribuzione dei lavori sui lavori dell’autostrada. Era stato il segretario Fabio Turco a parlarne proprio su queste colonne: “I lavoratori vengono da tutta Italia, da altre Casse edili. E invece nei protocolli sottoscritti era previsto che venissero iscritti a quella viterbese – aveva detto il segretario generale Filca Fabio Turco – Ma il discorso è più ampio, perché con la Sat si era parlato da subito di utilizzare molta occupazione locale, come è giusto che sia. E invece i viterbesi sono pochi, e siamo costretti ad ammettere che molte delle aspettative sono state deluse”. Dunque: un sindacato e un sindaco sono scettici (eufemismo) sull’incisività di questa grande opera sui livelli occupazionali viterbesi, un altro sindacato (l’Ugl) sostiene invece che il 50 per cento dei lavori vengano proprio dalla zona.
Ma forse capire chi ha ragione potrebbe essere un dettaglio. Viste le cattive notizie circolate in settimana sul completamento della Tirrenica: i 270 milioni necessari a completare il primo tratto (fino a Tarquinia) e per aprire i prossimi cantieri, non sono ancora stati deliberati dal Governo. E lo stesso commissario Bargone, rassegnando le dimissioni, ha apertamente ventilato l’ipotesi che la grande opera resti una Grande Incompiuta. Sono seguite rassicurazioni, e promesse: entro luglio quei soldi dovrebbero arrivare. Ma Mazzola coglie l’occasione per sparare a zero: “E’ inaccettabile sapere che a lavori avviati non c’è ancora la garanzia della copertura finanziaria. E le rassicurazioni del ministro Maurizio Lupi non sono sufficienti. Ho diffidato chiunque a non stravolgere il territorio e a garantire la viabilità alternativa. Ho ottenuto risultati importanti ma non sufficienti – ammette con amarezza il sindaco – Alle mie richieste ho sempre trovato di fronte un muro di gomma. Forse la cosa migliore è bloccare i cantieri, mandare tutti a casa e ricominciare da capo, riscrivendo un nuovo accordo di programma. Voglio garanzie e, fino a quando non avrò avuto risposte positive alle mie richieste per migliorare la viabilità alternativa, garantendo il diritto alla mobilità, farò tutto quello che è nelle mie possibilità per non far inaugurare l’autostrada”. Insomma, ad oggi sul completamento dell’autostrada Tirrenica sono più le polemiche che le certezze.

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