29032024Headline:

Arsenico, l’Europa punisce l’Italia

Daniele Sabatini

Daniele Sabatini

Tanto va la gatta al ladro che ci lascia lo zampino. E infatti, dalli e dalli, è arrivata la procedura d’infrazione all’Italia da parte dell’Unione Europea per la questione arsenico. Dopo tre deroghe di tre anni ciascuna.

I valori limite previsti dalla direttiva Ue sull’acqua potabile non sono ancora rispettati in 37 zone e – guarda caso – la Tuscia rappresenta l’acme di un fenomeno che si conosceva già dal 2001 e che in 13 anni tutti gli amministratori (soprattutto regionali) che si sono susseguiti non sono riusciti ad affrontare e risolvere. I magnifici (si fa per dire) quattro rispondono ai nomi di Francesco Storace, Piero Marrazzo, Renata Polverini e , da buon ultimo, Nicola Zingaretti. Il quale ha – come unica attenuante – il fatto di essersi seduto sulla poltrona più alta di via Cristoforo Colombo da poco più di un anno.

Sicché, dopo diversi cartellini gialli, adesso è arrivato quello rosso. Cosa che non è passata inosservata al consigliere regionale del Nuovo centrodestra Daniele Sabatini, il quale ha subito calato il carico da undici.   “Non stupisce l’apertura della procedura d’infrazione da parte dell’Europa per l’alta concentrazione di arsenico nell’acqua. Sotto i riflettori della Ue non a caso c’è il Lazio che sconta il dilettantismo e il pressapochismo con cui la Giunta Zingaretti ha gestito un’emergenza su cui abbiamo più volte richiamato l’attenzione del governo regionale. La risposta è stata una disarmante superficialità”.

Sabatini poi prosegue: “La seconda fase degli interventi per portare i livelli di arsenico ai parametri indicati dalla Ue, vale a dire tra i 10 e i 20 microgrammi per litro, dovrebbero essere ultimati entro il 31 dicembre 2014, ma è difficile credere che si riesca a rispettare i tempi. Da Bruxelles era già partita un’indagine ad aprile ed era inevitabile che arrivasse la procedura d’infrazione per l’Italia. Nonostante le interrogazioni, gli ordini del giorno, le preoccupazioni dei Comuni e dei cittadini, la Regione Lazio ha perseverato in un atteggiamento lassista di cui oggi si pagano le conseguenze. Non è stata presentata una proposta credibile e seria, solo informazioni spesso vaghe e confuse che hanno messo in difficoltà le amministrazioni locali e lasciato le popolazioni coinvolte, soprattutto nel viterbese e in parte della provincia di Roma, alle prese con l’acqua contaminata e rischi per la propria salute. L’apertura della procedura d’infrazione è l’inevitabile epilogo di una gestione maldestra di cui Zingaretti ora si assuma la responsabilità”.

Tutto giusto. Ma una domanda a Sabatini va comunque fatta, visto che la sua polemica sa tanto di strumentale verso la parte politica a lui avversa. Quand’è che il giovane consigliere vergherà un analogo comunicato per stigmatizzare l’insipienza, il dilettantismo e la superficialità di tale Renata Polverini, governatrice del Lazio prima di Zingaretti?

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