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Riccardo Valentini, chi l’ha visto?

Il parterre senza "il Riccardo"

Il parterre senza “il Riccardo”

Le copiose cacche piccioniche sparpagliate sulle scale che conducono alla Sala Regia dovevano essere interpretate come un (cattivo) segno del destino. Ma ormai il biglietto era stato pagato (tre euro e mezzo). Quindi, la conferenza andava visionata a tutti i costi. Coperta, per utilizzare un termine tecnico.

Anche perché in ballo non c’era mica la presentazione di un libretto qualunque, ieri sera. Né l’ultima trovata di Fini. Tantomeno un manoscritto (dagli altri) di Lucianone Moggi. No. Il tema era quello bollente dell’Expo 2015. La kermesse milanese dal respiro internazionale che ci vedrà protagonisti anche a noi. Grazie agli uomini di politica che abbiamo issato alla Pisana. Grazie, soprattutto, al capogruppo di Per il Lazio. Riccardo Valentini. Uno che sul comodino c’ha un Nobel. Mica la foto della suocera. Comunque. Il prof ha messo su, insieme ad una commissione di altre teste fumanti, una cosa che si chiama “Le grandi vie della Tuscia”. Progetto talmente tanto ambizioso che non solo Tuscia si scrive con la “T” alta. Ma ogni singola parola del titolo.

“Sarà l’occasione – spiegava lui stesso nell’invito antecedente – per presentarlo all’interno di Caffeina. Il patrimonio archeologico come volano di sviluppo, le grandi strade storiche come attrattore turistico. Un’idea coerente che punta ad investire su sostenibilità, valorizzazione della ricchezza culturale, qualità ed eccellenze”.

Tutto sacrosanto. Vangelo. Tranne quel “sarà” iniziale. Che va corretto con un “sarebbe stata”. Poiché sul palco erano seduti in quattro più uno. Laddove uno è il figliol prodigo proprio di Valentini, Daniele addetto-stampa (ma anche presentatore) Camilli. E il poker era così composto: sindaco Leo Michelini in persona. Giovanni Bastianelli a fianco, che poi sarebbe il direttore dell’Agenzia regionale del turismo. Appresso e non accosciato Stefano De Angeli, archeologo di fama mondiale senza “S” finale. Ultimo, ma non per ordine di importanza, Giacomo Barelli. Assessore nostro allo Sviluppo economico.

In tutto ciò, e soprattutto dopo aver pagato (per non contare il fatto infine che contemporaneamente stava giocando l’Argentina), anche i più disattenti si sono domandati: e Valentini? “Chiede scusa – la risposta pronta del portavoce – ma è bloccato in Regione. Non ce la farà”. Della serie: the show must go on.

Ma come? Il padrone di casa invita tutti e poi dà buca? E se qualcuno gli avesse portato una torta col nome suo sopra? Fortuna in ogni caso che una pezza ce l’ha messa il tessitore plurimedagliato Michelini, con un antipasto parlato di un’oretta che a confronto la Corazzata Potëmkin pareva un film dei Vanzina. E poi è toccata a De Angeli, che ha illustrato la faccenda. “Un portale tematico che raccoglie, delinea e descrive la zona – questo il sunto – in un’ottica di conoscenza e sviluppo globale”. Grazie delle informazioni.

Ma, principalmente, l’Argentina che ha fatto poi?

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