18042024Headline:

Stanno tagliando un bosco privato

??????????È uno dei tanti polmoni verdi della Tuscia. Quei lembi di terreno che accompagnano il percorso verso Roma. Se ne trovano diversi, scendendo dalla Toscana in direzione della capitale. Ognuno con le sue caratteristiche. Con le sue piante. Influenzate dai tanti climi, dalle formazioni collinari, dai laghi, e da ogni altra gemma regalataci dalla natura e, purtroppo, molto spesso dimenticata. Un patrimonio del quale sovente non si tiene conto. Tra colture intensive e cementificazione illogica.

Ma torniamo al punto. Sulla Cassia, scendendo per il lago di Vico, ci sta un castagneto. Il terreno è di un privato. Ma il cancello sempre aperto rende fruibile la passeggiata. Così in molti si sono andati bonariamente a far gli affari altrui. Ed ecco la scoperta. “Stanno tagliando un intero bosco”, annunciano diverse associazioni ambientaliste. Della cosa si interessa anche l’Aics. “Non abbiamo capito bene quale siano le vere intenzioni – specifica il presidente dell’associazione italiana culturale sportiva locale, Raimondo Chiricozzi – così abbiamo deciso di intervenire. Di comprendere. Il fazzoletto fa parte del Comune di Ronciglione. E così siamo andati in sede per ragguagli”.

Che si riassumono in cinque punti. Copia della richiesta effettuata in proposito da parte del proprietario del terreno o della ditta che effettua il taglio. Duplicato di eventuale autorizzazione, se dovuta, da parte dell’amministrazione. Informazioni inerenti l’area, se soggetta a vincoli di varia natura, compreso quello idrogeologico. Che venga effettuato l’accertamento immediato se il taglio che è stato fatto e che si sta facendo rispetti le leggi che lo regolano. Presa di visione, accesso agli atti, copia degli stessi, riguardanti il procedimento.

??????????“Non vogliamo creare allarmismi – chiude Chiricozzi – ma di sicuro non staremo con le mani in mano. Magari è tutto ok. Magari si sta seguendo un iter preciso e lineare. Certo è però che a molti è venuto il sospetto che quel castagneto, selvatico e quindi poco redditizio, possa essere tramuto in uno da frutto. Che, come poi spesso succede, non rende. E quindi subentrerebbero le nocciole. Con il classico inquinamento delle falde e tutti quei drammi che ben conosciamo”.

La battaglia (seppur morbida) è appena partita. Per la fine del mese è già prevista una riunione ideata per il solo scopo informativo. In futuro se ne saprà di più.

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