28032024Headline:

Villa Lante: nuova vergognosa chiusura

Il giardino all'italiana di villa Lante

Il giardino all’italiana di villa Lante

Innanzitutto i complimenti vanno girati all’apparato che si occupa della comunicazione. Laddove comunicare e azione (ossia mettere in pratica il verbo) vanno d’accordo almeno quanto gatto e topo. Non se ne ha notizia su Internet. Non c’è un cartello scritto a penna sul cancello. Non dicono nulla tramite il sito ufficiale. Non v’è’ manco uno in proda all’uscio pagato per divulgare oralmente la buona (si fa per dire) novella.

Fortuna però che qualche uccellino canta regolarmente. E che, come si dice, quando il paese è piccolo la gente mormora. Poi chi viene da fuori, ancora una volta, si troverà davanti all’ennesima bufala. Non la mozzarella, ma la grassa figura del cavolo che ormai ci si è abituati a fare.

Villa Lante ci regala l’ennesima perla. Dopo le chiusure anticipate in zona Pasqua e Primo maggio. Dopo la visita del ministro Franceschini (“Non avete aperto per La notte dei musei? Male”). Ecco la gemma estiva. Lo stupendo parco di Bagnaia, che mezzo mondo ci invidia (l’altro mezzo non ne conosce l’esistenza), resterà allucchettato non solo il lunedì. Come i barbieri. Ma anche la domenica pomeriggio. Giacché storicamente quello è il giorno di maggiore affluenza. Quindi per quale motivo fare turismo? D’altronde siamo così ricchi che i pellegrini ci portano solo che rotture.

Ora. Detto che le casse piangono. Che la turnazione dei custodi è stata probabilmente ideata dal pagliaccio Baraldi. Che non c’è un euro uno per gli straordinari. Che se ci si capita a dicembre stanno lì in quattro con le braccia conserte, e a ferragosto regna il vuoto cosmico. A cosa si deve tale prodezza? Come sempre all’assenza del personale. Manco a dirlo. I guardiani hanno finito le ore extra (secondo il criterio di cui sopra) e piuttosto che cacciare due banconote per assumere un paio di disoccupati, si preferisce serrare la baracca.

Questo il nuovo scenario. luglio e agosto (settembre pure?) scivoleranno via all’insegna della domenica da presenze zero. Per la gioia dei commercianti circostanti. Per l’evidente strategia comunale (la Soprintendenza regna, quindi Leo Michelini poco ci può metter becco) mirata al turismo sfrenato. Per quella logica illogica che così ci ha ridotti.

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1 Commento

  1. ilaria scarino ha detto:

    Invece di chiudere perché non mettere persone a lavorare che si accottentano anche di un lavoro a chiamata… c’e’ gente che pur di lavorare per poche ore farebbe salti mortali!

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